Codifica SDO

di | 18 Dicembre, 2019
Disciplina / Tipo interventoNoteAllegato
COVID
09.02.2021
Codifica dei casi Covid-19Circolare G1.2021.0008497 del 09.02.2021
COVID
09.11.2020
Nuovo sistema di codifica dei casi Covid-19 - Flussi SDO ed EMUR e tempistica inviiCircolare G1.2020.0038154 del 09.11.2020
Regole Generali, Codici che identificano la storia, lo stato o i problemi del pazienteLe categorie V10-V15 sono utilizzate per indicare la storia personale di malattie pregresse e non più presenti; i codici di tali categorie devono essere riportati, tra le diagnosi secondarie, solo quando tale condizione ha rivestito qualche significato nel corso dell’episodio di cura attuale. A tale regola possono far eccezione le situazioni in cui si effettua un ricovero per particolari controlli in pazienti già affetti da tumore maligno.
Ad esempio, il codice V10.- può essere utilizzato come diagnosi principale nel caso di controlli per la rivalutazione clinica di una neoplasia asportata, ove non vi sia evidenza di recidiva e/o metastasi e, durante il ricovero, non vengano effettuati trattamenti antineoplastici, ma solo procedure diagnostiche di controllo, quali TAC, endoscopie, scintigrafie, etc. Se nel corso del ricovero si evidenzia una recidiva, riportare in diagnosi principale il codice relativo alla neoplasia primitiva o alle metastasi.

Organo o tessuto sostituito da trapianto o sostituito con altri mezzi (codici V42 e V43).
Questi codici possono essere utilizzati in diagnosi principale solo per descrivere i ricoveri effettuati per terminare la convalescenza o per il follow
up del paziente.

I codici V che identificano la storia, lo stato o i problemi del paziente non devono essere utilizzati nel caso in cui il codice della diagnosi già indichi la presenza dello stato del paziente (es. nel caso di Complicazioni di trapianto di rene – cod. 996.81, il codice V42.0 Rene sostituito da trapianto, non deve essere indicato).
DGR IX 2057 28.07.2011
Regole Generali, Collocazione e sistemazione di protesi e dispositivi (V52 e V53)I codici V52.- e V53.- devono essere utilizzati in diagnosi principale per descrivere i ricoveri finalizzati a posizionamento, sostituzione, manutenzione, estrazione di dispositivi e protesi; si tratta di attività programmate da tener distinte rispetto ai malfunzionamenti che vanno invece codificati con le categorie 996 e 997.

Un ricovero per solo impianto di protesi della mammella deve essere identificato dal codice V52.4 in diagnosi principale.
DGR IX 2057 28.07.2011
Regole Generali, Complicazioni di cure mediche e chirurgiche (996-999)Quando il ricovero è finalizzato al trattamento di una complicazione di un trattamento chirurgico o di altro trattamento medico, ivi comprese le reazioni da farmaci correttamente utilizzati, o di problemi dovuti al malfunzionamento di dispositivi, il codice relativo alla complicazione deve essere selezionato come diagnosi principale. Se la complicazione è classificata con i codici compresi fra 996 e 999, può essere utilizzato un codice aggiuntivo per specificarne la natura.DGR IX 2057 28.07.2011
Regole Generali, Day Hospital e DRG complicatiLe prestazioni erogate in regime di day hospital non possono dare origine a dei DRG complicati in quanto le attività di ospedalizzazione diurna sono per definizione non complicate e quindi in caso di sopraggiunta complicanza la stessa comporta la necessità di trasferire il paziente in degenza ordinaria, annullando la pratica di day hospital;DGR VIII 2645 31.05.2006
Regole Generali, Donatori di organi o tessuti (V59.1–V59.9)Questi codici possono essere utilizzati, in diagnosi principale, solo quando il ricovero avviene a scopo di donazione di organi. Gli interventi eseguiti dovranno essere segnalati mediante i codici ICD-9-CM negli spazi della SDO riservati agli interventi chirurgici.DGR IX 2057 28.07.2011
Regole Generali, Malformazioni congeniteLa malformazione rilevata alla nascita viene indicata come diagnosi principale nella SDO del neonato se essa è oggetto di uno specifico profilo di assistenza. Le diagnosi secondarie debbono essere segnalate sulla SDO solo quando esse siano significative, cioè influenzino il trattamento ricevuto e/o la durata della degenza.

Si sconsiglia di utilizzare i codici 758.9 e 759.9 in diagnosi principale; questi codici possono essere utilizzati tra le diagnosi secondarie per completare la descrizione del caso, riportando invece come diagnosi principale la malformazione più rilevante.
DGR IX 2057 28.07.2011
Regole Generali, Persone che ricorrono ai servizi sanitari per interventi specifici non eseguiti (V64)Tipici casi in cui si ricorre ai codici di questa categoria in diagnosi principale sono i ricoveri per interventi chirurgici programmati, che però non vengono eseguiti per sopraggiunte controindicazioni (cod. V64.1) o per decisione del paziente (cod. V64.2) o per altre ragioni (cod. V64.3).
Nel caso in cui il trattamento non è eseguito per l’insorgenza di altra patologia quest’ultima va riportata come diagnosi principale se trattata nel ricovero.

Rientra in questa categoria anche la segnalazione dei casi chirurgici iniziati per via laparoscopica e convertiti in interventi a cielo aperto (cod. V64.4-).
DGR IX 2057 28.07.2011
Regole Generali, Ricovero per trattamenti specifici in relazione ad episodi di cura pregressiPer il ricovero di pazienti per trattamenti specifici in relazione a cure pregresse si devono utilizzare come diagnosi principale i codici appartenenti alle categorie V51-V58. Tali codici non devono essere utilizzati nel caso di trattamento di un problema attuale acuto. A tale regola fanno eccezione i ricoveri per dialisi (V56.- ), chemioterapia (V58.1) e radioterapia (V58.0). Nel caso in cui il ricovero sia stato effettuato selettivamente per eseguire sia la chemioterapia che la radioterapia, entrambi i codici V devono essere riportati individuando la diagnosi principale secondo le regole generali di selezione della diagnosi principale.DGR IX 2057 28.07.2011
Regole Generali, Utilizzo dei codici V
Si utilizzano per descrivere le circostanze diverse da malattie o traumatismi, che rappresentano una causa di ricorso a prestazioni sanitarie, o che esercitano un’influenza sulle attuali condizioni di salute del paziente.


Possono essere utilizzati come diagnosi principale nei seguenti casi:
- paziente cronico o in via di guarigione trattato per specifiche cure o procedure in relazione ad episodi di cura (come, ad esempio, chemioterapia, radioterapia, dialisi, rimozione di un dispositivo ortopedico); in questi casi, può essere indicata come diagnosi secondaria la patologia che ha determinato le cure pregresse;
- pazienti ricoverati come donatori;
- persona non malata che si rivolge alla struttura sanitaria per specifici motivi come, ad esempio, per ricevere cure profilattiche, o consulenza;
- per indicare lo stato o l’osservazione di neonato.

Possono essere utilizzati come diagnosi secondaria per segnalare la presenza di situazioni (storia, stato di salute, problemi del paziente) che possono influenzare il trattamento del paziente, ma che di per sé non costituiscono una malattia o un trauma
Ricerca dei codici V
I codici V devono essere ricercati nell’indice alfabetico delle diagnosi utilizzando i seguenti termini principali: ammissione, esame, storia, osservazione, problema, screening, anamnesi, assistenza, controllo, sorveglianza, verifica, chemioterapia, ed altri.
DGR IX 2057 28.07.2011
Regole Generali, Sesta diagnosi/proceduraSi ribadisce l’indicazione fornita con le regole per l’esercizio 2009 (DGR n. VIII/8501/2008), circa l’utilizzo della posizione relativa alla sesta diagnosi (già prevista nella SDO), la quale dal 1° gennaio 2009 ha acquisito una valenza esclusivamente conoscitivo/epidemiologica, in quanto utile solo ad “indicare diagnosi e/o quadri clinici, che pur non potendo costituire delle “complicanze” dal punto di vista della attribuzione corretta del DRG possono rappresentare delle importanti informazioni di tipo epidemiologico”.

Inoltre, l’indicazione circa l’utilizzo della sesta diagnosi, resasi necessaria a seguito dell’approvazione della DGR n. VIII/7612 dell’11/07/2008 (con la quale si è stabilito che alcune diagnosi e/o condizioni cliniche non devono essere codificate sulla SDO in quanto le stesse, su indicazione del gruppo di lavoro di chirurghi operanti in Strutture della Rete Oncologica Lombarda (ROL) ed afferenti alla Società Lombarda di Chirurgia, non sono da ritenersi corrispondenti ai criteri definiti con il DDG Sanità n. 4733/2000), verrà estesa, a partire dal 1° gennaio 2012, anche alla posizione relativa al sesto intervento/procedura: essa infatti, anche in questo caso, dovrà essere utilizzata solo ad indicare procedure/interventi, che pur non potendo costituire un elemento determinante dal punto di vista della attribuzione corretta del DRG, rappresentano delle importanti informazioni di tipo epidemiologico (es. accesso artroscopico per interventi sulla spalla).
DGR IX 2057 28.07.2011
Regole Generali, Tumori, regole generali per la selezione e codifica della diagnosi principaleQuando il ricovero è finalizzato a trattare una neoplasia maligna, quest’ultima deve essere selezionata come diagnosi principale salvo che il ricovero sia finalizzato prevalentemente ad eseguire la radioterapia (cod. V58.0) o la chemioterapia/immunoterapia (cod. V58.1-); in tali casi la neoplasia maligna deve essere codificata come diagnosi secondaria e la diagnosi principale deve essere codificata con i codici V58.0 o V58.1-.
Quando un paziente è ricoverato per eseguire prevalentemente la radioterapia o la chemioterapia e nel corso del ricovero si sviluppano delle complicazioni quali nausea e vomito non controllati o disidratazione, deve essere indicata quale diagnosi principale la radioterapia (cod. V58.0) o la chemioterapia/immunoterapia (cod. V58.1-).
Quando il ricovero comporta la rimozione chirurgica di una neoplasia maligna, primitiva o secondaria, seguita da chemioterapia o radioterapia, deve essere selezionata quale diagnosi principale la neoplasia maligna.
Quando il ricovero è finalizzato a determinare la stadiazione della neoplasia deve essere selezionata come diagnosi principale la neoplasia, se presente (anche se nel corso dello stesso ricovero sono eseguite la radioterapia o la chemioterapia) oppure il cod. V10.– Anamnesi personale di tumore maligno in assenza di neoplasia.
Qualunque estensione per contiguità o a distanza deve essere codificata come neoplasia maligna secondaria della sede invasa; quando la neoplasia primitiva è stata asportata nel corso di un precedente ricovero, la forma secondaria deve essere indicata come diagnosi principale; la neoplasia pregressa deve essere segnalata utilizzando il cod. V10.–.
Quando un paziente è ricoverato a causa di una neoplasia primitiva metastatizzata e il trattamento è diretto soltanto alla sede secondaria, la neoplasia secondaria deve essere selezionata come diagnosi principale anche se la forma primitiva fosse ancora presente; se invece il ricovero è finalizzato prevalentemente ad eseguire la radioterapia o la chemioterapia della forma secondaria, la diagnosi principale deve esser codificata con i codici V58.0 o V58.1-.
Quando un paziente viene sottoposto ad accertamenti diagnostici che non conducono alla diagnosi di tumore, deve essere utilizzato in diagnosi principale, in assenza di segni o sintomi specificati, il cod. V71.1 Osservazione per sospetto di tumore maligno. Qualora il paziente fosse stato in passato portatore di tumore, occorre utilizzare in diagnosi secondaria il codice specifico di Anamnesi personale di tumore maligno.
Quando un paziente con anamnesi di tumore viene ricoverato e sottoposto ad un intervento/procedura diagnostica, per una sospetta progressione della malattia, deve essere selezionato (in caso di esame istologico negativo), come diagnosi principale il cod V10.–.
Il ricovero finalizzato al trattamento per il controllo del dolore in paziente neoplastico, deve riportare come diagnosi principale il codice 338.3 Dolore correlato a neoplasia (acuto)(cronico).
Quando un paziente viene ricoverato per cachessia neoplastica, dovuta a neoplasia maligna primitiva o secondaria, occorre segnalare in diagnosi principale il cod. 799.4 Cachessia ed in diagnosi secondaria i codici relativi al capitolo Tumori (140-239). La presente modalità di codifica, pur in contrasto con le indicazioni del Manuale ICD-9-CM 2007, è raccomandata per omogeneità di classificazione e consumo di risorse.
Il codice V66.7 deve essere utilizzato come diagnosi principale per ricoveri ospedalieri dedicati alle sole cure palliative, utilizzando la diagnosi di tumore come secondaria.
DGR IX 2057 28.07.2011
Regole Generali, utilizzo del codice V64Si precisa che in relazione all’utilizzo del codice V64.–, relativo a persone che ricorrono ai servizi sanitari per interventi specifici non eseguiti, lo stesso andrà indicato in diagnosi principale (codificando in diagnosi secondaria la condizione clinica che avrebbe determinato il trattamento), così come recentemente ribadito con la DGR n. IX/2057/2011 (Allegato A), in tutti i casi in cui un trattamento specifico programmato, generalmente di tipo chirurgico, viene annullato o rimandato (dopo aver ricoverato il paziente) per il sopraggiungere di circostanze impreviste, per decisione del paziente o per il riscontro di controindicazioni.

Si dispone però che l’episodio di ricovero così codificato, nel caso in cui la ragione della non esecuzione della procedura programmata sia imputabile a problematiche di natura organizzativa dell’erogatore stesso (es. indisponibilità di sala operatoria ecc.), non venga posto a carico del SSR e che di conseguenza la SDO riferita a tale ricovero sia contrassegnata come “non finanziabile”.

Si ricorda infine che il suddetto codice V64.– non deve essere indicato in diagnosi principale, bensì tra le diagnosi secondarie, esclusivamente nei casi in cui l’annullamento o il rinvio ad altro ricovero della procedura programmata sia dovuto all’insorgenza di altra patologia che viene quindi specificatamente trattata nel corso del ricovero in questione
DGR IX 2633 06.12.2011
Regole generali per la codifica degli interventi chirurgici/procedure diagnostiche e terapeutiche- Codici combinati
Alcuni codici consentono di classificare simultaneamente due interventi, identificando completamente una prestazione. In tali casi, non devono essere utilizzati ulteriori codici. Ad esempio il codice ICD-9-CM di procedura 72.31 identifica in modo appropriato l’intervento di “Parto con forcipe alto, con episiotomia”.

- Codifica multipla
La completa descrizione di un intervento può comportare l’utilizzazione di più di un codice per identificarne completamente tutti gli elementi. L’espressione “codificare anche”, indica la necessità di utilizzare un codice aggiuntivo per identificare le diverse componenti di un intervento, sempre che nel caso concreto esse siano state effettivamente presenti.

- Codifica di interventi simultanei o di procedure complementari
L’esecuzione di più interventi nel corso dello stesso atto operatorio può richiedere la codifica separata, qualora non sia previsto un codice combinato. Esistono codici che segnalano l’esecuzione di un intervento aggiuntivo che avvenga nel corso di un altro. Ad esempio: ovariectomia monolaterale e appendicectomia (cod. 65.39 + cod. 47.19).
L’espressione “codificare anche” viene utilizzata nel manuale anche per segnalare l’utilizzo di procedure o di strumentazioni complementari o di supporto ad un intervento.

- Codifica di interventi bilaterali
Alcuni codici consentono una distinzione tra interventi monolaterali e bilaterali. Quando tale possibilità non esista, è possibile utilizzare due volte lo stesso codice di intervento per descrivere l’intervento bilaterale. Tale regola deve essere seguita solo nei casi in cui la completa descrizione dell’intervento abbia rilevanza per la complessità del processo di cura o l’incremento nel consumo delle risorse, mentre non è appropriata per i casi di procedure minori (ad esempio: escissioni di lesioni cutanee).

- Descrizione dell’approccio chirurgico all’intervento
In molti casi i codici di procedura individuano specifici approcci per un intervento chirurgico e consentono di distinguere gli interventi a cielo aperto da quelli
effettuati per via endoscopica o per via laparoscopica. Nel caso non esista un codice che individui specificamente l’approccio endoscopico o quello laparoscopico, si ricorre alla codifica multipla riportando sia il codice dell’intervento (come principale) che quello dello specifico approccio utilizzato (come codice aggiuntivo).
DGR IX 2057 28.07.2011
Dermatologia
Terapia Fotodinamica
A seguito della valutazione della proposta formulata dalla Associazione dei Responsabili UOC e UOSD di Dermatologia della Regione Lombardia per l’esecuzione della prestazione di cui sopra si precisa che:
per i soli trattamenti di carcinomi basocellulari, Morbo di Bowen con lesioni di dimensioni superiori a 2 cm2 al viso o 6 cm2 al tronco ed arti, oppure di cheratosi attiniche che raggiungano un’area complessiva di 6 cm2 al viso o 18 cm2 al tronco ed arti, in considerazione del costo del farmaco foto sensibilizzante utilizzato, è consentito segnalare sulla SDO, in regime di DH:

Dia.Princ. V58.1 Chemioterapia (seguito dal codice della specifica patologia trattata)
Int./Proc. 86.28 Rimozione non asportativa di ferita, infezione o ustione
99.83 Altra fototerapia
Si rileva inoltre che analogamente a quanto dovrebbe essere effettuato prima di qualunque asportazione di lesione cutanea con qualunque tecnica, alla cartella deve essere sempre allegata documentazione fotografica delle lesioni trattate.
DGR VIII 9173 30.03.2009
Angioplastica di altri vasi
L’angioplastica di altri vasi (rispetto ai Vasi coronarici, cerebrali o precerebrali) si codifica con:

codice 39.50 seguito da un codice aggiuntivo che indica il numero e il tipo di vasi trattati (codici 00.40 - 00.44)

L’eventuale inserzione di stent è descritta da più codici aggiuntivi:
uno per specificare il tipo di stent utilizzato (medicato cod. 00.55, non medicato cod. 39.90), l’altro il numero di stent inseriti (codici 00.45 - 00.48).
DGR IX 2057 28.07.2011
Angioplastica percutanea e inserzione di stent in Vasi coronariciL’angioplastica coronarica si codifica con il codice 00.66 seguito da un codice aggiuntivo che indica il numero e il tipo di vasi trattati (codici 00.40 – 00.44).

L’eventuale inserzione di stent è descritta da più codici aggiuntivi:
uno per specificare il tipo di stent utilizzato (medicato cod. 36.07, non medicato cod. 36.06), l’altro il numero di stent inseriti (codici 00.45 – 00.48).
DGR IX 2057 28.07.2011
Biopsie e Biopsie chiuse
Il prelievo e l’analisi di materiale istologico prelevato nel corso di un intervento chirurgico non richiede la codifica aggiuntiva di biopsia.

La codifica di biopsia è invece necessaria, come codice aggiuntivo, nei casi in cui nel corso di un intervento, sia effettuata una biopsia il cui risultato si attende per poter definire il tipo e l’estensione dell’intervento in corso.
Sono parimenti da codificare le biopsie effettuate nel corso di un intervento su organi diversi da quello cui è rivolto l’intervento principale.

Biopsie chiuse
È possibile in molti casi utilizzare un codice combinato per descrivere sia la biopsia sia l’approccio utilizzato. In alcune situazioni, tuttavia, nelle quali non si dispone di un codice combinato si osservano le seguenti regole:

- quando si tratti di una biopsia endoscopica, è necessario riportare sia il codice dell’endoscopia, come procedura principale, sia quello della biopsia, come procedura associata;

- quando si tratti di una biopsia effettuata mediante “brush” o mediante aspirazione, è necessario utilizzare il codice della corrispondente biopsia chiusa.

Anche per le agobiopsie eseguite (su organi diversi da quelli operati) nel corso di interventi chirurgici a cielo aperto, il codice da utilizzare è quello della biopsia chiusa.
DGR IX 2057 28.07.2011
Cardiochirurgia, sostituzione per via percutanea / transapicale delle valvole cardiache aortica o polmonareViene stabilito che la codifica dell’intervento di sostituzione per via percutanea / transapicale delle valvole cardiache aortica o polmonare preveda come diagnosi principale quella che descrive la patologia valvolare e come procedura la valvuloplastica percutanea (Cod. 3596);

che per ognuna di queste protesi impiantate per via percutanea debba essere prodotto e trasmesso con le modalità oggi vigenti per il flusso endoprotesi un record indicando nel campo tipo protesi/componente il codice 11A (valvola aortica impiantata per via percutanea/transapicale) o il codice 11B (valvola polmonare impiantata per via percutanea) ed avendo, in considerazione della novità della rilevazione per questo tipo di endoprotesi, la massima cura nella compilazione di tutti gli altri campi previsti;
Di stabilire che, in fase prima applicazione ed in attesa di definire eventuali ulteriori indicazioni sulle corrette modalità clinico organizzative di erogazione delle prestazioni di cui al punto 5), si debba prevedere che:

1. le menzionate procedure di sostituzione valvolare aortica o polmonare per via percutanea/transapicale debbano essere effettuate in una sala operatoria ibrida o con uno stand by chirurgico presso strutture che abbiano accreditata ed operante una unità operativa di cardiochirurgia, ciò al fine di garantire le necessarie multidisciplinarietà e sicurezza per i pazienti;
2. la sostituzione percutanea/transapicale della valvola aortica sia effettuata per trattare pazienti anziani e/o con gravi comorbilità associate e con un rischio operatorio grave (euroscore > 10);
3. la sostituzione percutanea della valvola polmonare sia effettuata per trattare pazienti precedentemente già sottoposti a sostituzione della valvola polmonare e/o con un rischio operatorio grave (euroscore > 10);
4. tutte le strutture che intenderanno effettuare queste procedure dovranno darne preventiva comunicazione alla DG Sanità e dovranno accettare per questa casistica una revisione tra pari sulla appropriatezza specifica di queste prestazioni.
DGR VIII 7612 11.07.2008
Cardiochirurgia, Deiescenza della ferita sternale con risuturaDia. Princ. cod. 998.31 Rottura ferita chirurgica interna
Int./Proc. cod. 78.51 Fissazione interna di sterno
oppure cod. 77.61 Asportazione locale di lesione o tessuto dello sterno
e cod. 83.82 Innesto di muscoli o fasce
DGR IX 2057 28.07.2011
Cardiochirurgia, Endocardite di Libman-SacksSolo nel caso in cui un paziente con endocardite di Libman-Sacks venga sottoposto a sostituzione valvolare, è necessario indicare (eccezione alla regola di codifica multipla della ICD-9-CM) come:

Dia. Princ. cod. 424.91 Endocardite
Dia. Sec. cod. 710.0 Malattia di Libman-Sacks

Int./Proc. cod. 35.22 Altra sostituzione di valvola aortica con protesi
Int./Proc. cod. 39.61 Circolazione extracorporea
DGR IX 2057 28.07.2011
Cardiochirurgia, Infezione di sternotomia con toilette chirurgicaDia. Princ. cod. 998.59 Altra infezione postoperatoria

Int./Proc. cod. 77.61 Asportazione locale di lesione (per il trattamento di ferita sternale)

e cod. 83.82 Innesto di muscoli o fasce (per i lembi muscolari e per l’avanzamento dei tessuti molli)
DGR IX 2057 28.07.2011
Cardiochirurgia, Persistenza di fistola postoperatoria del mediastinoDia. Princ. cod. 998.31 Rottura ferita chirurgica interna

Int./Proc. cod. 34.73 Chiusura di fistola del torace
DGR IX 2057 28.07.2011
Cardiologia, Chiusura percutanea dell’auricola sinistraDia. Princ. cod. 427.31 Fibrillazione atriale

Int./Proc. cod. 37.90 Inserzione dispositivo in appendice atriale sx
DGR IX 2057 28.07.2011
Cardiologia, IMA con trasferimento ad altra struttura per acutiSi chiedono chiarimenti circa la codifica di ricoveri in acuzie di pazienti affetti da IMA con successivo trasferimento per stessa patologia ad altra struttura sanitaria per acuti e circa la relativa assegnazione dei suddetti episodi di ricovero alla quota extrabudget di remunerazione.

Risposta: si chiarisce che, nel caso citato, gli aspetti relativi alla codifica sono da tenere distinti dalla modalità di remunerazione (tra budget ed extrabudget). La codifica corretta è infatti sempre quella relativa al primo episodio di assistenza (cod. 410._1), nella cui definizione sono compresi anche i ricoveri di pazienti trasferiti presso altro istituto per acuti ed in cui non vi sia stata interruzione dell’assistenza per acuti (ad es. per dimissione ordinaria al domicilio o per trasferimento in istituti non per acuti). I criteri di remunerazione invece sono sempre quelli previsti dalla DGR n. 1375/2005, la quale non è stata mai abrogata: il paziente viene stabilizzato dal punto di vista cardiologico nel primo ricovero e poi viene trasferito per la prosecuzione di trattamento; è extrabudget solo il primo ricovero.
VERBALE GdL AAC 21.06.2012
Cardiologia, Infarto miocardico acuto, IMA (410)Le sottocategorie da 410.0 a 410.6 e 410.8 identificano i casi di IMA con sovraslivellamento del tratto ST (STEMI).

La sottocategoria 410.7, infarto subendocardico, identifica i casi di IMA con sottoslivellamento del tratto ST (NSTEMI) e di infarto non transmurale.

Se un NSTEMI evolve in STEMI, codificare come STEMI; nel caso in cui uno STEMI evolva in NSTEMI, a seguito di terapia trombolitica, codificare come STEMI.

La nota riportata nell’elenco sistematico del manuale precisa il carattere numerico che deve essere utilizzato come quinta cifra per identificare se si tratta di episodio iniziale di assistenza (1) o successivo per lo stesso infarto (2), ovvero di episodio di assistenza non specificato (0).
Nella definizione di episodio iniziale di assistenza (quinto carattere 1) sono compresi anche i ricoveri di pazienti trasferiti verso altro istituto per acuti come pure i ricoveri di pazienti provenienti da altro istituto per acuti; sono invece esclusi i casi in cui vi sia stata interruzione dell’assistenza per acuti (ad esempio, per dimissione ordinaria al domicilio o per trasferimento in istituti non per acuti); in tali casi, si utilizza, invece, il quinto carattere 2.
La quinta cifra 0 (episodio di cura non specificato) non dovrebbe essere mai utilizzata in quanto la documentazione clinica deve sempre contenere le informazioni necessarie per la descrizione precisa del caso.

Ove il successivo ricovero avvenga oltre le otto settimane dall’infarto non deve essere utilizzata la categoria 410._ ma il codice 414.8 Altre forme specificate di cardiopatia ischemica cronica.

Se nel corso del ricovero l’infarto evolve verso complicanze quali aritmie, fibrillazione, shock, è opportuno che queste ultime siano codificate tra le diagnosi secondarie con codici aggiuntivi. Se nel corso del ricovero per infarto si verifica un secondo infarto in una sede differente, entrambe le diagnosi devono essere codificate, ciascuna secondo la propria sede, utilizzando come quinto carattere .1.

Ove il successivo ricovero avvenga oltre le otto settimane dall’infarto non deve essere utilizzata la categoria 410._ ma il codice 414.8 Altre forme specificate di cardiopatia ischemica cronica.Se nel corso del ricovero l’infarto evolve verso complicanze quali aritmie,fibrillazione, shock, è opportuno che queste ultime siano codificate tra le diagnosi secondarie con codici aggiuntivi. Se nel corso del ricovero per infarto si verifica un secondo infarto in una sede differente, entrambe le diagnosi devono essere codificate, ciascuna secondo la propria sede, utilizzando come quinto carattere .1.
DGR IX 2057 28.07.2011
Cardiologia, Infarto miocardico pregresso asintomatico (412)Il codice 412 non deve essere utilizzato in caso di malattia ischemica attuale (nel qual caso si utilizza il codice 414.8).

Il codice 412 deve essere assegnato esclusivamente come diagnosi secondaria nei casi in cui siano assenti sintomi e l’indicazione del pregresso infarto sia in qualche modo significativa per il ricovero attuale.
DGR IX 2057 28.07.2011
Cardiopatia ipertensiva (402)
Comprende con codici combinati sia condizioni in cui l’ipertensione è causa diretta della cardiopatia, sia condizioni in cui essa vi è implicata. Se la diagnosi clinica menziona sia l’ipertensione sia la malattia cardiaca ma non indica una relazione causale tra loro, si devono assegnare codici separati. Ad esempio:
- malattia cardiaca congestizia dovuta a ipertensione: cod. 402.91;
- malattia cardiaca ipertensiva con insufficienza cardiaca congestizia: cod. 402.91;
- malattia cardiaca congestizia con ipertensione: cod. 428.0 + 401.9.
DGR IX 2057 28.07.2011
Chirurgia Bariatrica, Trattamento chirurgico dell’obesitàPuò essere descritto con codici diversi a seconda del tipo di intervento.

Si riportano di seguito le indicazioni per la descrizione di tali casi (sempre di obesità grave con cod. 278.01 in diagnosi principale), precisando che la scelta di alcuni codici di procedura apparentemente inadeguati e/o insufficientemente descrittivi, nasce dall’assenza in ICD-9-CM di codici specifici per alcune tecniche attualmente in uso, eseguite tutte per via laparoscopica:

- Intervento di diversione biliopancreatica (BPD)
cod. 43.7 Gastrectomia parziale con anastomosi del digiuno
cod. 45.91 Anastomosi intestinale tenue-tenue
cod. 51.23 Colecistectomia laparoscopica

- Intervento di gastroplastica verticale
cod. 44.68 Gastroplastica laparoscopica
codificare anche eventuale sincrona
cod. 44.38 Gastroenterostomia laparoscopica

- Intervento di bypass gastrico
cod. 44.38 Gastroenterostomia laparoscopica

- Interventi di banding gastrico (reversibile)
cod. 44.95 Procedura laparoscopica di restrizione gastrica

- Inserzione endoscopica di pallone bariatrico intragastrico
cod. 44.93 Inserzione di bolla gastrica (palloncino)
DGR IX 2057 28.07.2011
Chirurgia Generale, Complicazioni infettive o meccaniche di stomieSono specificamente individuate le complicazioni da:

- gastrostomia cod. 536.4-;

- colostomia ed enterotomia cod. 569.6-.
DGR IX 2057 28.07.2011
Chirurgia Generale, Emorroidectomia e/o prolassectomiaPer segnalare l’intervento di emorroidectomia e/o prolassectomia eseguito secondo la tecnica “di Longo”, utilizzare il codice di procedura 49.49 Altri interventi sulle emorroidi.

Per la correzione della sindrome da ostruita defecazione con metodica STARR (Stapled Trans-Anal Rectal Resection), selezionare i seguenti codici:
– nel maschio
Dia. Princ. cod. 564.02 Stipsi da disfunzione del retto
Dia. Sec. cod. 569.1 Prolasso rettale
Int./Proc. cod. 48.76 Altra proctopessi

– nella femmina
Dia. Princ. cod. 564.02 Stipsi da disfunzione del retto
Dia. Sec. cod. 618.00 Prolasso delle pareti vaginali, non specificato
oppure cod. 618.04 Rettocele
Int./Proc. cod. 70.52 Riparazione di rettocele

Il trattamento con la tecnica STARR, da riservare ai soli casi di diagnosi di stipsi da disfunzione del retto (cod. 564.02) e/o prolasso rettale (cod. 569.1) e/o prolasso genitale (cod. 618.–), richiede necessariamente la presenza in cartella clinica dei seguenti elementi diagnostici indispensabili:

1. inquadramento clinico della stipsi rettale da defecazione ostruita:
- anamnesi dei sintomi;
- esame proctologico con esplorazione rettale e proctoscopia;
2. riscontro clinico supportato da:
- defecografia;
- colonscopia o clisma opaco (sempre) dopo i 50 anni per la prevenzione del cancro colo-rettale e dopo i 40 anni in caso di familiarità positiva.

Ai fini della conferma della validità dei codici di procedura sopraindicati, è indispensabile l’esame istologico dei pezzi resecati, il quale deve confermare la presenza di fibre muscolari della parete rettale.
DGR IX 2057 28.07.2011
Chirurgia Generale, Fimosi
L’intervento chirurgico di correzione di fimosi, circoncisione, deve essere codificato con il codice 64.0 evitando l’utilizzo improprio del codice 64.93 Liberazione di sinechie peniene.

Le plastiche di slittamento del prepuzio devono essere codificate con il codice 64.91.
DGR IX 2057 28.07.2011
Chirurgia Generale, risutura di diastasi postoperatoria della parete addominaleCodifica degli interventi di risutura di diastasi postoperatoria della parete addominale: il dott. Merlino riferisce che, come d’accordo, si è proceduto ad approfondire la natura della problematica in oggetto con l’Asl di Milano 3 ma che non è stato possibile giungere a delle conclusioni di carattere generale stante la natura del quesito. La valutazione sulla corretta codifica dell’intervento in questione è infatti strettamente dipendente da quanto descritto sui singoli verbali operatori, cui deve necessariamente rimandarsi per la scelta del codice di procedura. Come da regole generali di codifica, va infatti prediletto il codice che più corrisponde alle procedure descritte.VERBALE GdL AAC 30.03.2011
Chirurgia Plastica, impianto di protesi della mammellaUn ricovero per solo impianto di protesi della mammella deve essere identificato dal codice V52.4 in diagnosi principaleDGR IX 2057 28.07.2011
Chirurgia Plastica, codifica e tariffazione di “rimozione asportativa di ferita, infezione o ustione” cod. ICD9CM 86.22Il codice di procedura 86.22, come già chiarito nella DGR n. IX/2057/2011, identifica una procedura chirurgica complessa che deve essere eseguita in Sala Operatoria.

Le procedure medicate e di toelette chirurgica, eseguite al letto del paziente, devono essere codificate invece con il codice 86.28 “rimozione non asportativa di ferita, infezione o ustione”.

Si chiarisce altresì che la rimozione asportativa di cui al codice 86.22 è l’asportazione definitiva di tessuto cutaneo e/o sottocutaneo devitalizzato, necrosi o depositi, per tramite di un’incisione (taglio) estesa all’esterno ed oltre il margine della ferita: la relativa documentazione clinica deve render conto della procedura effettuata, per la quale deve corrispondere una descrizione “dettagliata” sul verbale di intervento. Con ciò si intende enunciare un principio generale, per cui non è accettabile la codifica di una procedura solo in base alla citazione della stessa ed in assenza di una sua descrizione puntuale, che consenta di giudicarne la correttezza.

Si ricorda inoltre che, come da regole generali di codifica, è scorretto codificare procedure che sono ricomprese in una procedura maggiore. A titolo esemplificativo, si riportano alcuni esempi di codifica di casi clinici (per il cui approfondimento si rimanda al documento “Articolo su cod. 86.22” pubblicato sullo spazio Biblioteca dello strumento Interpello), riferibili all’utilizzo più o meno corretto del codice di procedura 86.22:

lo sbrigliamento della cute eseguito in preparazione ad altro intervento, come la riduzione di una frattura, non è da codificare come procedura separata;
la rimozione di ferita in corso di revisione di moncone di amputazione con o senza esposizione ossea, è inclusa nel codice di procedura riferito alla revisione del moncone (da non indicare quindi in aggiunta con il codice 86.22);
l’asportazione di un’ulcera da decubito ischiatica, con incisione fino all’osso e successiva riparazione tramite creazione di lembo cutaneo, deve correttamente essere indicata con il codice 86.22, unitamente al codice relativo all’allestimento del lembo cutaneo.
In sintesi, si chiarisce che l’uso di uno strumento affilato sui piani cutanei e/o suttocutanei non identifica di per sé una rimozione asportativa di cui al codice 86.22, così come uno sbrigliamento eseguito insieme ad un’altra procedura è spesso incluso nel codice della procedura stessa (a meno che non vengano trattati sedi corporee differenti, da codificare in questo caso separatamente).
Per quanto detto, si è ritenuto di operare un confronto con i criteri che sottendono l’individuazione del codice 86.22 nella revisione attualmente vigente del Manuale ICD-9-CM, tramite una verifica sulla degenza media della casistica statunitense Medicare: la citata casistica è caratterizzata da un peso DRG molto alto e da una degenza media molto lunga. Il confronto di quanto rilevato con la realtà lombarda, la quale, pur in presenza di code di degenza lunga, si attesta nel 40% dei casi entro i 3 giorni di degenza, suggerisce che la nostra casistica, in una quota rilevante di casi, non è caratterizzata dalla complessità clinica che ci si aspetterebbe in relazione al peso (alto) dei principali DRG di riferimento.

Per questi motivi, a decorrere dai dimessi dal 1° gennaio 2014, si definisce di individuare una modalità di tariffazione dei ricoveri in questione come di seguito esplicitata:
in presenza del codice di procedura 86.22 si ritiene di determinare una tariffa ordinaria unica, corrispondente a 6.000,00 euro, per i principali DRG di afferenza dello stesso (DRG 120, 217 e 440). La suddetta tariffa verrà riconosciuta al superamento dei 5 giorni di degenza (ovvero dal sesto giorno): entro i 5 giorni di ricovero, invece, per i DRG citati e solo in presenza del suddetto codice, è previsto una tariffa unica di 1.500,00 euro.
DGR X 1185 20.12.2013
Chirurgia Plastica, Lipofilling mammario post-mastectomiaIn riferimento alla codifica della procedura di lipofilling mammario post-mastectomia, eseguita contestualmente alla stessa mastectomia in alternativa all’inserimento di protesi mammaria, si accoglie positivamente la proposta di utilizzo in sesta posizione del codice di lipofilling mammario (cod. 85.82 “innesto a spessore parziale della mammella”); ciò al fine di non influenzare l’algoritmo di calcolo del Grouper con un codice (quello del lipofilling) che determinerebbe l’attribuzione del ricovero ad un DRG dermatologico, non appropriato in caso di contestuale esecuzione di mastectomia.VERBALE GdL AAC 13.06.2014
Chirurgia Plastica, Rimozione di adiposità localizzateRimozione di adiposità localizzate (addome pendulo con adiposità) non altrimenti correggibili:

Dia. Princ. cod. 278.1 Adiposità localizzata

Int. Princ. cod. 86.83 Intervento di plastica per la riduzione di ampiezza

In questo caso la relativa documentazione clinica deve necessariamente riportare tutti gli elementi (clinici ed anatomopatologici) utili alla corretta individuazione della suddetta condizione e alla sua differenziazione dall’addome pendulo da lassità cutanea (da cui si distingue in termini nosologici e di impegno assistenziale richiesto).
DGR IX 2057 28.07.2011
Chirurgia Plastica, Trattamento degli esiti della chirurgia bariatricaGli interventi di chirurgia plastica di rimodellamento successivi a chirurgia bariatrica, prevedono l’utilizzo in diagnosi principale del codice V51 Trattamento dopo intervento che richiede l’impiego di chirurgia plastica.

Ad es., nel caso del trattamento dell’addome pendulo da lassità cutanea in esiti di chirurgia bariatrica o di importanti dimagrimenti, andrà utilizzata la seguente codifica:

Dia. Princ. cod. V51 Trattamento dopo intervento che richiede l’impiego di chirurgia plastica

Int. Princ. cod. 86.83 Intervento di plastica per la riduzione di ampiezza
DGR IX 2057 28.07.2011
Chirurgia Toracica, Trattamento chirurgico per iperidrosiDia. Princ. cod. 337.0 Neuropatia periferica del S.N.A.
Dia. Sec. cod. 780.8 Iperidrosi

oppure cod. 750.2.- Iperidrosi focale
Int./Proc. cod. 05.2.- Simpatectomia
DGR IX 2057 28.07.2011
Chirurgia Vascolare, Angioplastica percutanea ed inserzione di stent sui vasi cerebrali e precerebraliI codici da 00.61 a 00.65 identificano le procedure di angioplastica o aterectomia o inserzione di stent sui vasi cerebrali e precerebrali.

Occorre sempre specificare anche il numero e il tipo di vasi trattati (codici 00.40 – 00.44) e il numero di stent inseriti (codici 00.45 – 00.48).
DGR IX 2057 28.07.2011
Chirurgia Vascolare, Crossing associato a stripping di vene varicose dell’arto inferioreIndicare entrambi i seguenti codici intervento:

38.59 Legatura e stripping di vene varicose dell’arto inferiore
38.69 Altra asportazione di vene dell’arto inferiore (nel caso venga eseguita anche l’asportazione di vene adiacenti)
DGR IX 2057 28.07.2011
Chirurgia Vascolare, Embolizzazione di emangioma arteriosoI ricoveri per trattamento di emangiomi dei vasi arteriosi con embolizzazione sono identificati da:

Dia. Princ. cod. 228.09 Emangioma di altre sedi
Int./Proc. cod. 39.79 Altra riparazione endovascolare di altri vasi
DGR IX 2057 28.07.2011
Chirurgia Vascolare, Legatura endoscopica di vene perforanti incontinenti in sede sottofasciale (SEPS)Indicare i seguenti codici intervento:

38.59 Legatura e stripping di vene varicose dell’arto inferiore
83.09 Altra incisione di tessuti molli
DGR IX 2057 28.07.2011
Chirurgia Vascolare, Rimozione del filtro cavaleDia. Princ. cod. V53.99 Collocazione/sistemazione di altro dispositivo

Int./Proc. cod. 97.89 Rimozione di altro dispositivo terapeutico
DGR IX 2057 28.07.2011
Chirurgia Vascolare, Riparazione endovascolare di vasiLa categoria 39.7 prevede voci specifiche per procedure endovascolari sui vasi del capo e del collo (codici 39.72 e 39.74), sull’aorta addominale e toracica (codici 39.71 e 39.73) e su altri vasi (cod. 39.79).DGR IX 2057 28.07.2011
Chirurgia Vascolare, Trattamento di Malformazione ArteroVenosa (MAV) spinale congenitaI ricoveri per trattamento di MAV spinale con embolizzazione devono essere identificati con:

Dia. Princ. cod. 747.82 Anomalie dei vasi spinali
Int./Proc. cod. 39.79 Altra riparazione endovascolare di altri vasi

I ricoveri per trattamento di MAV spinale per asportazione sono individuati dal codice di intervento 38.60 Asportazione MAV vasi spinali.

I ricoveri per trattamento di Malformazioni vascolari venose e/o linfatiche con scleroembolizzazione devono essere così descritti:
Dia. Princ. cod. 747.6.- Altre anomalie del sist. vasc. periferico
Int./Proc. cod. 39.92 Iniezione i.v. di sostanze sclerosanti
DGR IX 2057 28.07.2011
Insufficienza Respiratoria post-operatoriaSi chiedono indicazioni sulle condizioni in cui è corretto codificare l’insufficienza respiratoria post-operatoria (cod. 518.5) in diagnosi secondaria.

Risposta: si ritiene che la codifica dell’insufficienza respiratoria post-operatoria sia da riservarsi ai soli casi di complicazioni intervenute durante l’intervento o preesistenti ad esso ma che richiedano la prosecuzione della ventilazione in terapia intensiva per sostenere l’attività cardiorespiratoria e favorire uno svezzamento lento e sotto stretto monitoraggio. Non si ritiene invece corretta la codifica dell’insufficienza respiratoria post-operatoria in tutti i casi di monitoraggio post-operatorio per un risveglio graduale, con rientro in reparto di provenienza entro qualche ora.
VERBALE GdL AAC 21.06.2012
Codifica laboratorio, Risultati Anomali
I risultati anomali di test di laboratorio e di altre procedure diagnostiche non devono essere riportati e codificati a meno che non abbiano una particolare rilevanza clinica.DGR IX 2057 28.07.2011
Codifica condizione “imminente”
Le condizioni descritte al momento della dimissione come “minaccia di“ o “imminente” devono essere codificate secondo le seguenti istruzioni:

individuare nell’indice alfabetico se la condizione ha una sottovoce relativa al termine “imminente” o “minaccia di”; verificare anche il termine principale “minaccia di”;
se sono riportate le sotto-voci “minaccia di” o “imminente”, utilizzare il codice corrispondente;
se non sono riportate delle sotto-voci specifiche, codificare la condizione come esistente.
DGR IX 2057 28.07.2011
Codifica condizioni associate alla malattia principaleLe condizioni che costituiscono una componente integrale della malattia principale non devono essere riportate e codificate come diagnosi secondarie.
Nel caso, invece, in cui siano presenti condizioni che non sono ordinariamente associate alla diagnosi principale, queste devono essere riportate e codificate solo
se influenzano il trattamento erogato nel corso del ricovero.
DGR IX 2057 28.07.2011
Codifica diagnosi principale di Avvelenamenti e IntossicazioniNel codificare l’avvelenamento o la reazione ad uso non corretto di farmaci (esempio: errore nel dosaggio, nella via di somministrazione, nella selezione del farmaco), il codice relativo all’avvelenamento deve essere riportato in diagnosi principale, seguito dal codice relativo alla manifestazione.DGR IX 2057 28.07.2011
Codifica diagnosi principale di Complicazione di trattamenti chirurgici o di altri trattamenti medici e malfunzionamento di dispositiviQuando il ricovero è finalizzato al trattamento di una complicazione di un trattamento chirurgico o di altro trattamento medico, ivi comprese le reazioni da farmaci correttamente utilizzati, o a problemi dovuti al malfunzionamento di dispositivi, il codice relativo alla complicazione deve essere selezionato come diagnosi principale. Se la complicazione è classificata con i codici ICD-9-CM compresi fra le categorie 996 e 999, può essere utilizzato un codice aggiuntivo in diagnosi secondaria per specificarne la natura.DGR IX 2057 28.07.2011
Codifica diagnosi principale di condizioni acute o cronicheQuando la stessa condizione è descritta sia come acuta (o subacuta) sia come cronica e nell’indice alfabetico sono riportati specifici codici per ciascuna di tali forme devono essere riportati entrambi codificando come diagnosi principale la forma acuta (o subacuta), se risponde ai criteri di selezione della diagnosi principale.DGR IX 2057 28.07.2011
Codifica diagnosi principale di osservazione e valutazione di condizioni sospetteI codici compresi fra V71.0 e V71.9 devono essere utilizzati per la codifica della diagnosi principale quando si sospetta una condizione anomala la quale, in assenza di segni o sintomi, richiede una specifica valutazione e al termine del ricovero risulta essere non confermata.DGR IX 2057 28.07.2011
Codifica diagnosi principale di trattamento non eseguitoQuando un ricovero è stato programmato esclusivamente per eseguire un trattamento specifico, generalmente di tipo chirurgico, e questo non viene effettuato per circostanze impreviste, ad esempio per decisione del paziente o per sopraggiunte controindicazioni, va riportato:

come diagnosi principale il codice V64.– Persone che ricorrono ai servizi sanitari per interventi specifici non eseguiti
e come diagnosi secondaria la condizione clinica che avrebbe determinato il trattamento.
Nel caso, invece, in cui il trattamento non è stato eseguito per l’insorgenza di un’altra patologia che è stata trattata nel corso del ricovero, quest’ultima va riportata come diagnosi principale e fra le diagnosi secondarie deve essere riportato il codice V64.–.
DGR IX 2057 28.07.2011
Codifica diagnosi principale di Traumi Multipli
Quando traumi multipli sono identificati come diagnosi principale, riportare per primo il codice che descrive il trauma di maggiore gravità.DGR IX 2057 28.07.2011
Codifica diagnosi principale di Ustioni Multiple
Quando le ustioni sono identificate come diagnosi principale ed esse sono multiple, riportare per primo il codice che descrive l’ustione di maggiore gravità.DGR IX 2057 28.07.2011
Codifica Diagnosi Principale e criteri di selezione
La selezione della diagnosi principale deve essere effettuata sulla base delle circostanze che determinano e caratterizzano il ricovero ospedaliero.
La diagnosi principale di dimissione è la condizione, identificata alla fine del ricovero, che risulta essere la principale responsabile del bisogno di trattamento e/o di indagini diagnostiche. Se nel corso dello stesso ricovero si evidenzia più di una condizione con caratteristiche analoghe, deve essere selezionata quale principale quella che è risultata essere responsabile dell’impiego maggiore di risorse.
Salvo che le note dell’elenco sistematico o dell’indice alfabetico indichino altrimenti, quando nel corso del ricovero non è stata formulata una diagnosi definitiva, possono essere utilizzati per la codifica della diagnosi principale i codici relativi a segni, sintomi e condizioni mal definite riportati nel capitolo 16 della Classificazione. Quando il ricovero è finalizzato a trattare esclusivamente uno specifico segno o sintomo, quest’ultimo deve essere selezionato come diagnosi
principale.
I codici contenuti in parentesi quadra nell’indice alfabetico non devono essere utilizzati come diagnosi principale
DGR IX 2057 28.07.2011
Codifica diagnosi secondarie di Condizioni Pregresse
Le condizioni cliniche risolte e le diagnosi correlate a precedenti ricoveri che non abbiano influenza sul ricovero attuale non devono essere riportate e codificate.

I codici ICD-9-CM relativi all’anamnesi (V10-V19) possono essere utilizzati per codificare le diagnosi secondarie solo se l’anamnesi personale o familiare influenza il trattamento erogato nel corso del ricovero.
DGR IX 2057 28.07.2011
Codifica Diagnosi Secondarie e criteri di selezione
Le diagnosi secondarie di dimissione sono quelle condizioni che coesistono al momento del ricovero o che si sviluppano in seguito e che influenzano il trattamento ricevuto e/o la durata della degenza.

Le diagnosi correlate ad un precedente ricovero che non hanno influenza sul ricovero attuale non devono essere segnalate. Quindi, per diagnosi secondaria deve intendersi qualunque condizione diversa dalla diagnosi principale che influenzi l’assistenza erogata al paziente in termini di: trattamento terapeutico, procedure diagnostiche eseguite, durata della degenza, assistenza infermieristica, monitoraggio clinico.

La corretta individuazione delle diagnosi secondarie compete al medico responsabile dell’assistenza del paziente nel corso del ricovero.
Nel caso in cui nella cartella clinica siano riportate, oltre a quella principale, più di cinque forme morbose, che rispondano ai criteri qui riportati di identificazione delle diagnosi secondarie, devono essere selezionate e codificate quelle che a giudizio del medico che ha formulato la diagnosi possono aver esercitato il maggior peso in relazione alle necessità assistenziali ed alla complessità del trattamento ricevuto dal paziente.
Tra le diagnosi secondarie devono essere obbligatoriamente riportate le infezioni insorte nel corso del ricovero.
DGR IX 2057 28.07.2011
Ematologia, Trapianto di midollo osseo e di cellule staminaliIl trapianto di midollo osseo o di cellule staminali è descritto dallo stesso gruppo di codici, da 41.00 a 41.09.
Il codice 41.00 Trapianto di midollo osseo NAS non dovrebbe essere utilizzato in quanto poco specifico.
Si richiamano le regole già evidenziate dal manuale ICD-9-CM per i trapianti allogenici, soprattutto la necessità di differenziare le forme con purcing (codici 41.02 e 41.08), da quelle senza purcing (codici 41.03 e 41.05).
L’aspirazione di midollo osseo da donatore per trapianto è codificata con il cod. 41.91 (sia per autotrapianto che per allotrapianto).
Il prelievo di cellule staminali è codificato con il cod. 99.79 sia per autotrapianto che per allotrapianto (come pure per eventuali altri utilizzi).
In relazione ai Gruppi di trattamento, determinati con la DGR n. VII/941 del 03.08.2000, e in seguito richiamati, si ribadisce che le relative tariffe sono in tutti i casi comprensive della fase di prelievo, sia che esso sia effettuato da donatore sia che si tratti di un prelievo autologo (da non esporre a rimborso). In entrambi i casi, quindi, non è previsto un rimborso specifico dei DRG corrispondenti agli episodi di ricovero relativi alla suddetta fase.

Prelievo da donatore:
Dia. Princ. cod. V59.3 Donatori di midollo osseo
Int. Princ. cod. 41.91 Aspirazione di midollo osseo da donatore per trapianto

oppure
Dia. Princ. V59.02 Donatori di sangue, cellule staminali
Int. Princ. cod. 99.79 Altre aferesi terapeutiche

Prelievo autologo:
Dia. Princ. cod. patologia Donatori di midollo osseo
Int. Princ. cod. 41.91 Aspirazione di midollo osseo da donatore per trapianto
oppure
Int. Princ. cod. 99.79 Altre aferesi terapeutiche

Gruppi di trattamento:
Gruppo “A” Chemioterapia intensificata con supporto di cellule staminali periferiche autologhe
cod. 41.04 Trapianto autologo di cellule staminali ematop. senza depurazione
oppure
cod. 41.07 Trapianto autologo di cellule staminali con depurazione

Gruppo “B” Trapianto di cellule staminali autologhe dopo condizionamento mieloablativo
cod. 41.01 Trapianto di midollo osseo autologo senza depurazione
oppure
cod. 41.04 Trapianto autologo di cellule staminali ematop. senza depurazione
oppure
cod. 41.07 Trapianto autologo di cellule staminali con depurazione
oppure
cod. 41.09 Trapianto autologo di midollo osseo con depurazione

Gruppo “C” Trapianto di cellule staminali allogeniche HLA identiche, da consanguineo compatibile
cod. 41.02 Trapianto di midollo osseo allogenico con depurazione
oppure
cod. 41.03 Trapianto di midollo osseo allogenico senza depurazione
oppure
cod. 41.05 Trapianto allogenico di cellule staminali ematop. senza depurazione
oppure
cod. 41.08 Trapianto allogenico di cellule staminali ematop. con depurazione

Gruppo “D” Trapianto di cellule staminali allogeniche da consanguineo non identico
Trapianto di cellule staminali allogeniche da non consanguineo
cod. 41.02 Trapianto di midollo osseo allogenico con depurazione
oppure
cod. 41.03 Trapianto di midollo osseo allogenico senza depurazione
oppure
cod. 41.05 Trapianto allogenico di cellule staminali ematop. senza depurazione
oppure
cod. 41.08 Trapianto allogenico di cellule staminali ematop. con depurazione – Trapianto di cell. stam. da cordone ombelicale
cod. 41.06 Trapianto di cellule staminali da sangue prelevato da vasi del cordone ombelicale
DGR IX 2057 28.07.2011
Endocrinologia, Diabete mellito
Diabete mellito (250)

Il quarto carattere del codice identifica la presenza di eventuali complicazioni associate, con l’eccezione di quelle relative alla gravidanza (descritte nel capitolo 11, che devono essere codificate utilizzando i codici 648.0- Diabete mellito complicante la gravidanza parto o puerperio, o 648.8- Alterata tolleranza al glucosio complicante gravidanza parto o puerperio):
- per diabete senza menzione di complicanze deve essere utilizzato il cod. 250.0

- complicazioni metaboliche acute
cod. 250.1- Diabete con chetoacidosi
cod. 250.2- Diabete con iperosmolarità
cod. 250.3- Diabete con altri tipi di coma

- complicazioni croniche o a lungo termine
cod. 250.4- Diabete con complicanze renali
cod. 250.5- Diabete con complicanze oculari
cod. 250.6- Diabete con complicanze neurologiche
cod. 250.7- Diabete con complicanze circolatorie periferiche
cod. 250.8- Diabete con altre complicanze specificate

- per diabete con complicazioni non specificate deve essere utilizzato il cod. 250.9-

Il quinto carattere del codice identifica il tipo di diabete e se è controllato o scompensato:
0 tipo II o non specificato, non definito se scompensato
1 tipo I (diabete giovanile), non definito se scompensato
2 tipo II o non specificato, scompensato
3 tipo I (diabete giovanile), scompensato
Il diabete è definito scompensato solo se il medico lo ha diagnosticato e riportato esplicitamente come tale nella documentazione clinica.

Nel caso di diabete con complicazioni a lungo termine o croniche devono essere indicati, oltre al codice specifico del diabete complicato, anche i codici relativi a ciascuna manifestazione. Nei ricoveri chirurgici, in tutti i casi di complicanze a lungo termine o croniche (vascolari, neurologiche o miste) deve essere indicato il codice di diagnosi principale 250.70 Diabete tipo II o non specif., non definito se scomp., con compl. circolat. periferiche, unitamente ad un codice aggiuntivo (es. ulcera, gangrena ecc.) per identificare la complicazione presente, così come previsto dall’ICD-9-CM. Nei casi complicati esclusivamente da deformità ossee, che necessitino quindi di un rimodellamento, sarà invece selezionato in diagnosi principale il codice 250.80 Diabete tipo II o non specificato, non definito se scompensato, con altre complicazioni specificate, insieme alla diagnosi secondaria relativa alle deformità (cod. 731.8 Altre complicazioni ossee in malattie classificate altrove) e al codice di procedura del rimodellamento osseo (es. 77.68 Asportazione locale di lesione o tessuto di tarso e metatarso). Nella DGR in allegato è riportata una Tabella riassuntiva, precisando che le modalità di codifica descritte, pur parzialmente in contrasto con le indicazioni del Manuale ICD-9- CM 2007, sono raccomandate per omogeneità di classificazione e consumo di risorse
Il diabete mellito complicante la gravidanza, parto e puerperio, è identificato dal cod. 648.0- seguito da un codice della Categoria 250, ad identificare il tipo di diabete riscontrato.
Il diabete gestionale (in quanto non vero diabete mellito, che regredisce nel periodo post-partum) è identificato dal cod. 648.8-.
I neonati di madri diabetiche spesso sono affetti da ipoglicemia transitoria (cod. 775.0) o da iperglicemia transitoria (cod. 775.1); tuttavia questi codici possono essere utilizzati solo quando le alterazioni del neonato sono determinate dalla patologia materna.
Diabete latente cod. 790.2
Diabete indotto da somministrazione di steroidi cod. 251.8 seguito da cod. 909.5
Coma diabetico da incidente terapeutico da insulina cod. 962.3 seguito da cod. 259.3-
In caso di paziente diabetico affetto da cataratta, è necessario distinguere la codifica della cataratta diabetica (cod. 366.41), rispetto a quella della cataratta senile in paziente diabetico (cod. 366.1-). In quest’ultimo caso, l’individuazione della corretta sequenza dei codici di diagnosi segue le regole generali: la diagnosi principale può essere costituita sia dal diabete mellito (250.0-) sia dalla cataratta senile (366.1-). Ad esempio, nel caso di ricovero di paziente diabetico per asportazione della cataratta senile, la corretta sequenza di codici di diagnosi è la seguente: 366.1- + 250.0-
DGR IX 2057 28.07.2011
Endocrinologia, Malfunzionamento di pompa di insulinaIn caso di sottodosaggio o sovradosaggio di insulina per malfunzionamento della pompa, riportare in diagnosi principale il codice 996.57 Complicazioni meccaniche dovute alla pompa di insulina, seguito dai codici che descrivono il quadro clinico.DGR IX 2057 28.07.2011
Gastroenterologia, Ablazione per via percutanea di lesione o tessuto del fegatoL’ablazione per via percutanea di lesione o tessuto del fegato è identificata dal codice 50.24.DGR IX 2057 28.07.2011
Gastroenterologia, Displasia di organi digerentiPer alcune situazioni cliniche relativamente frequenti di displasia epiteliale di grado grave o severo, istologicamente accertata, si ricorre all’uso dei codici della categoria 230 (carcinomi in situ degli organi digerenti).

Esempi a tale riguardo sono costituiti dalla displasia grave/severa su polipiadenomatosi dell’apparato digerente o su ulcera gastrica o quando associata a rettocolite ulcerosa o a morbo di Crohn.
DGR IX 2057 28.07.2011
Gastroenterologia, Epatite cronica, cirrosi e complicanzeSi ponga attenzione al fatto che la classificazione ICD-9-CM consente di distinguere le epatiti croniche di origine virale (codici categoria 070.-) rispetto alle altre forme di epatite cronica (codici categoria 571).

Nella categoria 571 sono inoltre comprese le diverse forme di cirrosi, tra cui quella post-epatitica (cod. 571.5).
DGR IX 2057 28.07.2011
Gastroenterologia, Esofagite con emorragia e varici esofageeL’emorragia esofagea deve essere codificata con il codice 530.82 salvo che sia causata da varici esofagee. Le varici esofagee sono codificata come malattie del sistema circolatorio.

Esempi:
- varici esofagee con sanguinamento: cod. 456.0;
- varici esofagee senza menzione di sanguinamento: cod. 456.1.
Se le varici esofagee sono associate a cirrosi del fegato o ad ipertensione portale è necessario codificare entrambe le patologie (codifica multipla).

Esempi:
- sanguinamento da varici esofagee con cirrosi epatica: cod. 571.- + 456.20;
- sanguinamento da varici esofagee in ipertensione portale: cod.572.3 + 456.20.

I codici della categoria 456 Varici di altre sedi possono essere usati come diagnosi principale nei casi in cui non sia presente cirrosi epatica o ipertensione portale.
DGR IX 2057 28.07.2011
Gastroenterologia, Mucosectomia in attività di ricovero. Appropriatezza di erogazioneMUCOSECTOMIA (EMR) E DISSEZIONE SOTTOMUCOSA (ESD) con diagnosi principale di neoplasia non benigna.

Mucosectomia/dissezione sottomucosa endoscopica dell’esofago cod. 42.33
Mucosectomia/dissezione sottomucosa endoscopica dell’intestino crasso cod. 45.43
Mucosectomia/dissezione sottomucosa endoscopica dello stomaco cod. 43.41
Il DRG 173, nel quale afferiscono queste procedure, in presenza dei codici di cui sopra, per i dimessi a decorrere dal 1° gennaio 2012, avrà un rimborso unico a prescindere dal regime di ricovero e dalla durata della degenza di 3.854 euro.

Indicazioni ed appropriatezza clinica delle nuove procedure
La mucosectomia (endoscopic mucosal resection, EMR) e la dissezione sottomucosa (endoscopic submucosal dissection, ESD) sono due differenti metodiche di resezione endoscopica finalizzate al trattamento delle neoplasie sessili o piatte del tratto gastrointestinale, confinate alla mucosa ed al primo strato della sottomucosa (sm1), sostituendosi al trattamento chirurgico.
I vantaggi della resezione endoscopica rispetto alla chirurgia sono costituiti da una migliore qualità della vita per il paziente e da una riduzione della mortalità, morbilità, tempi di ospedalizzazione e costi.
Requisiti fondamentali per l’effettuazione della EMR sono rappresentati dalla iniezione sottomucosa di appropriate sostanze inerti al fine di scollare gli strati superficiali della parete da quelli sottostanti, l’assenza di metastasi LN e dal non superamento del terzo superiore della sottomucosa (sm1).
La EMR presenta i limiti di non potere resecare en bloc lesioni di dimensioni superiori a 2 cm e di non poter fornire all’anatomo-patologo un campione adeguato, cioè che comprenda mucosa e sottomucosa, al fine di poter valutare il grado di infiltrazione sottomucosa. Pertanto, quando si ritiene necessario (per le dimensioni della lesione, per la morfologia, per l’istologia, ecc..), bisogna utilizzare l’ESD, che consente di estendere il margine di resezione, di completare l’asportazione en bloc e di estenderla sino alla sottomucosa.

La valutazione del grado di infiltrazione sottomucosa è importante al fine di poter predire il rischio di metastasi linfonodali. In caso di infiltrazione sottomucosa sino a sm1 l’incidenza di metastasi linfonodali è trascurabile (da 0-2%), mentre in caso di infiltrazioni più profonde sino a sm3 è intorno al 15-21 % .
La resezione piecemeal, a differenza della resezione en bloc, non consente al patologo di fornire precise informazioni sui tessuti esaminati riguardo ai margini ed alla profondità di diffusione della neoplasia, quindi non rappresenta un trattamento terapeutico che garantisce sempre la radicalità, per cui presenta un maggior rischio di recidiva locale rispetto alla ESD.
Infatti, in diversi studi in letteratura è stato documentato che, l’entità del rischio di recidiva è condizionato dalla tecnica di resezione (piecemeal o en bloc) e commisurato alle dimensioni della lesione inizialmente trattata.
La tecnica utilizzata per l’EMR prevede, dopo una eventuale demarcazione della lesione da trattare, un’iniziale iniezione sottomucosa con conseguente formazione di un pomfo, allo scopo di scollare i piani superficiali della parete da quelli profondi, successivamente si procede alla resezione con ansa che può avvenire mediante modalità e devices diversi a seconda della sede da trattare e della scelta e/o disponibilità dell’operatore. Nell’ESD a differenza dell’ansa, l’operatore utilizza un ago diatermico dedicato, con tecniche e devices differenti, che viene impiegato come bisturi per incidere la mucosa e dissecare la sottomucosa. L’ESD è sicuramente una tecnica endoscopica che richiede notevole esperienza da parte dell’operatore e che richiede tempi di esecuzione più lunghi rispetto alla EMR.

Nella DGR in allegato sono dettagliate le indicazioni
DGR IX 2633 06.12.2011
Gastroenterologia, Radiofrequenza (RFA) nell’Esofago di BarrettLa procedura corretta da utilizzare è cod. 42.33 “asportazione o demolizione endoscopica di lesione di tessuto dell’esofago” (con diagnosi di tumore viene assegnato il DRG 173 “Neoplasie maligne dell’apparato digerente senza CC”).

Il DRG 173, nel quale afferisce questa procedura, in presenza del codice di cui sopra, per i dimessi a decorrere dal 1° gennaio 2012, avrà un rimborso unico a prescindere dal regime di ricovero e dalla durata della degenza di 3.854 euro
L’esofago di Barrett è una lesione preneoplastica con rischio annuo di trasformazione a displasia di alto grado ed adenocarcinoma rispettivamente dello 0.9% e dello 0.2-0.5%.

Ai pazienti affetti da esofago di Barrett viene quindi generalmente consigliata una sorveglianza endoscopica ogni 3-5 anni.

L’Halo-system è una nuova metodica che utilizza un catetere filoguidato, dotato alla estremità di un emettitore di radiofrequenza a pallone, e di un generatore di radiofrequenza.

La metodica è stata utilizzata in pazienti con esofago di Barrett e displasia.
Dai lavori finora comparsi in letteratura il trattamento con radiofrequenza, effettuato in una o più riprese, ha ottenuto la remissione istologica della displasia nel 70-100% dei casi dopo un follow-up massimo di 30 mesi. Il trattamento, quasi sempre effettuato in sedazione cosciente, è ben tollerato dal paziente.
Le complicanze segnalate a breve termine, tutte lievi ed autolimitantesi, sono state erosioni esofagee, disfagia, odinofagia, faringodinia, dolore toracico e febbre. Con questa metodica non sono state segnalate complicanze gravi che sono invece state riportate dopo trattamento della displasia con altre tecniche ablative.
La eradicazione con radiofrequenza (Halo-system) è un’opzione terapeutica per i pazienti con displasia di basso grado e porta alla ricomparsa del normale epitelio nella stragrande maggioranza dei casi (livello di evidenza: alto).
La radiofrequenza riduce inoltre, nella displasia di alto grado, la progressione a neoplasia esofagea (livello di evidenza: alto).
La radiofrequenza con la metodica Halo-system è stata quindi introdotta nell’ultimo statement della American Gastroenterological Association sul trattamento dell’esofago di Barrett emesso nel marzo 2011 con le seguenti indicazioni:
- displasia di basso ed alto grado dell’esofago di Barrett
Non ci sono finora studi controllati che abbiamo dimostrato che la radiofrequenza sia più efficace nel ridurre il rischio di neoplasia esofagea o più cost-effective della sorveglianza endoscopica nei pazienti con esofago di Barrett in assenza di displasia.
In Lombardia vengono annualmente effettuati trattamenti di radiofrequenza in circa 40 pazienti.
DGR IX 2633 06.12.2011
Ginecologia ed Ostetricia, Parto con anestesia epiduraleIl parto con anestesia epidurale viene descritto riportando nelle procedure il cod. 03.91 Iniezione di anestetico nel canale vertebrale per analgesia.DGR IX 2057 28.07.2011
Ginecologia ed Ostetricia, Assistenza al parto
L’assistenza al parto, anche a quelli non operativi, deve essere riportata e specificamente codificata nel campo relativo all’intervento chirurgico principale.DGR IX 2057 28.07.2011
Ginecologia ed Ostetricia, Assistenza per la nascitaQuando viene compilata una SDO di nato vivo sano, relativa all’episodio di assistenza per la nascita, occorre sempre compilare il campo della diagnosi principale con uno dei codici delle categorie da V30.- a V39.-.

DGR IX 2057 28.07.2011
Ginecologia ed Ostetricia, Condizioni morbose complicanti la gravidanzaPer altre condizioni morbose in atto della madre classificate altrove, ma complicanti la gravidanza, il parto o il puerperio (anemia, diabete, psicosi, malattie cardiovascolari congenite, etc.), occorre far riferimento ai codici della categoria 648.DGR IX 2057 28.07.2011
Ginecologia ed Ostetricia, diagnosi principale di Complicazioni della gravidanzaQuando una paziente è ricoverata a causa di una condizione che complica la gravidanza oppure consegue a quest’ultima, il codice relativo alla complicazione ostetrica deve essere selezionato come diagnosi principale. Può essere utilizzato un codice aggiuntivo per conferire maggiore specificità.DGR IX 2057 28.07.2011
Ginecologia ed Ostetricia, Interruzione volontaria di gravidanza con RU 486L’interruzione volontaria di gravidanza (entro i primi 90 gg.) per assunzione farmacologica (RU486) è identificata con:

Dia. cod. 635.– Aborto indotto legalmente

Int./Proc. cod. 99.24 Iniezione di altri ormoni
e cod. 96.49 Altra instillazione genitourinaria (nel caso la seconda somministrazione avvenga per via vaginale)
DGR IX 2057 28.07.2011
Ginecologia ed Ostetricia, Parto fuori della struttura e necessità di trattamenti successivi al partoPer i casi in cui la paziente partorisce fuori dalla struttura ospedaliera e necessita di ricovero per trattamenti successivi al parto, senza complicazioni, in diagnosi principale utilizzare il codice V24.0 Cure ed esami postpartum subito dopo il parto; se invece sono presenti complicazioni, occorre far riferimento ai codici specifici.DGR IX 2057 28.07.2011
Ginecologia ed Ostetricia, Regole Generali, Condizioni patologiche alla nascitaLe malattie classificate nella codifica riferita ad alcune condizioni morbose di origine perinatale (760 – 779) hanno origine nel periodo perinatale (intrauterino e nei 28 giorni successivi alla nascita), ma possono manifestarsi anche in epoche successive.

I codici delle categorie 760-763 (cause materne di morbosità e mortalità perinatale) possono essere utilizzati come diagnosi secondarie sulla SDO del neonato (e solo su di essa) esclusivamente quando la condizione materna ha realmente influenzato il trattamento o un impegno clinico assistenziale rivolto al neonato.
Tali codici non devono essere riportati se il problema ha provocato alla madre uno specifico trattamento o una complicanza durante la gravidanza, il travaglio o il parto, senza tuttavia determinare un’influenza sul trattamento del neonato.

Quando la condizione della madre ha provocato in un neonato uno specifico problema, quest’ultimo richiede codici appropriati piuttosto che quelli delle categorie 760-763; ad esempio, se il diabete materno ha provocato un’ipoglicemia nel neonato, quest’ultima viene codificata con il cod. 775.0.
I codici 768.0 Morte fetale da asfissia o anossia prima dell’inizio del travaglio o in un momento non specificato, 768.1 Morte fetale da asfissia o anossia durante il travaglio e 779.6 Interruzione della gravidanza (riferita al feto), non devono essere utilizzati, in quanto riferiti al feto per il quale non deve essere compilata la scheda di dimissione.
DGR IX 2057 28.07.2011
Ginecologia ed Ostetricia, Sepsi del neonato (771.81)Il codice 771.81 Setticemia (sepsi) del neonato, deve essere accompagnato dal codice aggiuntivo 041.- per identificare il microrganismo. Non è richiesto il codice aggiuntivo di sepsi (995.91 o 995.92).

Nel caso di manifestazioni a lungo termine delle infezioni connatali identificate con i codici 771.0, 771.1, 771.2 e 760.2 si sconsiglia di utilizzare questi codici in diagnosi principale, riportando invece come diagnosi principale la manifestazione clinica più rilevante. Gli stessi codici possono essere utilizzati, per completare la descrizione del caso, tra le diagnosi secondarie.
DGR IX 2057 28.07.2011
Ginecologia Chirurgica, eviscerazione pelvica, codifica e remunerazioneIn occasione del lavoro di definizione delle tariffe 2010 relative alle prestazioni di ricovero sono state effettuate delle elaborazione che, tra altre questioni, hanno permesso di evidenziare, all’interno del DRG 353, una casistica di bassa numerosità e con degenza significativamente prolungata rispetto ai restanti casi afferenti allo stesso DRG, afferibile alla procedura maggiore (MPR) ICD9-CM a codice 68.8 “eviscerazione pelvica”.

Si tratta di una procedura molto complessa che può essere effettuata con accettabili margini di successo sulla base di precise indicazioni, adeguate e differenziate competenze professionali e dotazioni tecnologiche e per la quale si rileva sia necessario dare di seguito delle indicazioni in termini di definizione, indicazione clinica, modalità di effettuazione della procedura e competenze necessarie per la effettuazione della stessa.

Definizione: intervento di rimozione in blocco di tutti visceri pelvici coinvolti dall’infiltrazione neoplastica (Brunschwig 1950)

Classificazione : A seconda dei visceri rimossi si distinguono:

Eviscerazione anteriore sovradiaframmatica: rimozione di utero e vescica.
Eviscerazione posteriore sovradiaframmatica: rimozione di utero e retto.
Eviscerazione totale sovradiaframmatica: asportazione di utero + vescica + retto.
Eviscerazione anteriore sottodiaframmatica: asportazione di utero + vescica+vagina.
Eviscerazione posteriore sottodiaframmatica: asportazione di utero + vagina + retto.
Eviscerazione totale sottodiaframmatica: asportazione di utero + vagina + retto + vescica.
Eviscerazione totale sottodiaframmatica + vulvectomia totale.
Indicazioni:

Persistenza o recidiva centrale o centro-laterale di tumori della cervice uterina (70%), del corpo uterino, sarcomi o esiti fistolosi di radioterapia.
Ultima possibilita’ di trattamento dopo terapia chirurgica e terapia radiante.
Neoplasia biologicamente favorevole dopo che tutti i trattamenti di cura sono falliti.
Finalità:

Curativa: 50% di guarigione a 5 anni
Prolungamento della sopravvivenza (di almeno 2 anni)
Palliativa (miglioramento della qualita’ di vita)
Tempi chirurgici:1) demolitivo e 2) ricostruttivo

1) Tempo demolitivo: Specialista: ginecologo oncologo – Durata: 3-4 ore

2) Tempo ricostruttivo:

A) vie urinarie: vescica continente o condotto ileale incontinente (Specialista: Urologo - Durata: 2-3 ore);

B) ricostruzione tratto retto-colico: anastomosi termino- terminale o J-pouch colica con colostomia protettiva (Specialista: Chirurgo Generale – durata: 2-3 ore);

C) Ricostruzione vagina tramite flap muscolo retto addominale o muscoli gracili; chiusura del difetto perineale tramite flap muscolare (Specialista: Chirurgo Plastico – Durata: 2-3 ore);

D) eventuale trattamento di radioterapia intraoperatorio in caso di margini sospetti (IORT) (Specialista Radioterapista – durata: 1 ora).

Tipo di ricostruzione:

A nei casi di eviscerazione anteriore;

B nei casi di eviscerazione posteriore;

A+B in tutti i casi di eviscerazione totale;

A+B+C eviscerazione totale sottodiaframmatica;

A+B+D eviscerazione tot. sottodiaf, margini positivi.

Durata totale intervento: 10 – 14 ore

Specialisti coinvolti: Ginecologo Oncologo, Chirurgo Generale, Urologo, Chirurgo Plastico, Anestesisti, Psicologo, Infermiere dedicate.

Codifica della procedura e remunerazione:

Ferme le indicazioni e le modalità di intervento sopra descritte si rileva che a decorrere dai dimessi dal 1° gennaio 2010 potrà essere utilizzato il codice 68.8, ICD9-CM 2007, solo per queste tipologie di interventi ed il conseguente DRG 353, solo per questa casistica, avrà una tariffa pari a euro 30.000,00.

Nel corso del 2010 sarà attivato uno specifico gruppo di lavoro che avrà come obiettivo quello di effettuare un monitoraggio preciso e puntuale di questa tipologia di prestazioni.
DGR VIII 10804 15.12.2009
Ipertensione arteriosa
- è opportuno consultare nell’indice alfabetico delle diagnosi la tabella che indica, per ciascuna condizione clinica legata all’ipertensione arteriosa, i tre codici relativi alla forma maligna, benigna o non specificata;
- ove l’ipertensione sia secondaria, generalmente viene indicato per primo il codice della malattia di base che causa l’ipertensione;
- dove l’ipertensione sia associata ad altre patologie, devono essere indicati sia il codice della patologia, sia quello relativo all’ipertensione; la sequenza dei codici segue le regole generali per la selezione della diagnosi principale e delle diagnosi secondarie;
- l’ipertensione che complica gravidanza, parto e puerperio deve essere codificata utilizzando un codice della categoria 642
DGR IX 2057 28.07.2011
Malattie Infettive, Infezione con sito non ben specificatoInfezioni in condizioni morbose classificate altrove e di sede non specificata (041 batteriche e 079 da virus e Chlamydiae)

Sono diagnosi aggiuntive che possono essere utilizzate per indicare l’agente patogeno responsabile (es. Prostatite acuta da streptococco A: cod. 601.0 + cod. 041.01).

I codici di queste categorie possono essere assegnati come diagnosi principale solo quando la natura o il sito di infezione non sono specificati.
DGR IX 2057 28.07.2011
Malattie Infettive, Infezione da HIV, lipodistrofiaInfezione da HIV (042)
Nella Classificazione ICD-9-CM l’infezione da virus dell’immunodeficienza umana viene descritta con un unico codice 042 che comprende:
- sindrome da immunodeficienza acquisita;
- AIDS;
- sindrome tipo-AIDS;
- complesso collegato all’AIDS;
- ARC;
- infezione da HIV, sintomatica.
Il codice 042 deve essere utilizzato in diagnosi principale, con codici aggiuntivi per indicare tutte le manifestazioni cliniche, a meno che il ricovero avvenga per una patologia del tutto non correlata ad HIV (es. trauma).

Lo stato di sieropositività asintomatico va descritto con il codice V08.
Nel caso di pazienti con infezione da HIV ricoverate per gravidanza, parto o puerperio, in diagnosi principale occorre utilizzare il cod. 647.6- e in diagnosi secondaria il cod. 042 per la paziente con HIV sintomatico, o il cod. V08 per la paziente sieropositiva asintomatica.
Per pazienti con test sierologico anormale per HIV, senza diagnosi di infezione da HIV, occorre utilizzare i seguenti codici:
- V08 Stato infettivo asintomatico da HIV
(paziente con test HIV positivo, ma senza sintomi, complicazioni correlate, né storia di patologia HIV correlate)

- 795.71 Evidenze sierologiche non specifiche per HIV
(questo codice va assegnato solo quando il risultato di un test è definitivo come non specifico; i reperti negativi non devono essere codificati) Spesso i neonati da madri HIV-positive sono essi stessi positivi e tale condizione, falso positivo, potrebbe persistere per circa 18 mesi dalla nascita, senza che il neonato sia stato infettato; anche in tal caso si dovrà assegnare il cod. 795.71, come diagnosi principale, seguito dal cod. V01.7, fino a quando il medico non documenti la reale infezione.

Test HIV con risultato negativo:
V72.6 Esame di laboratorio solo per test HIV
V65.44 Consigli su HIV

I trattamenti per lipodistrofia localizzata in pazienti con HIV asintomatico sono di seguito delineati.
Trattamento ricostruttivo del volto con:
Lipofilling secondo la tecnica di Coleman -
Dia. Princ. cod. 701.8 Altre affezioni ipotrofiche e atrofiche specificate della cute
Dia. Sec. cod. V08 Stato infettivo asintomatico da HIV
Int. Princ. cod. 86.81 Riparazione di difetti del viso

Filler riassorbibili -
Dia. Princ. cod. 701.8 Altre affezioni ipotrofiche e atrofiche specificate della cute
Dia. Sec. cod. V08 Stato infettivo asintomatico da HIV
Int. Princ. cod. 86.02 Iniezione o tatuaggio di lesioni o difetti della cute

Lipoaspirazione o lipectomia:
Dia. Princ. cod. 701.8 Altre affezioni ipotrofiche e atrofiche specificate della cute
Dia. Sec. cod. V08 Stato infettivo asintomatico da HIV
Int. Princ. cod. 86.83 Intervento di plastica per la riduzione di ampiezza
DGR IX 2057 28.07.2011
Sepsi in assenza di setticemia, chiarimentiIn merito alla codifica dello stato di sepsi in assenza di setticemia, si rimanda alle indicazioni della DGR n. IX/2057/2011 (Allegato A), le quali prevedono, come di seguito esemplificato, che si codifichi sempre in prima diagnosi la patologia di base, differenziando le diagnosi secondarie a seconda che la sepsi sia dovuta o meno a processi infettivi e che si associ o meno ad una disfunzione acuta d’organo:

I dia.: cod. patologia di base
II dia. (da processi infettivi): cod. 995.91 “sepsi” o cod. 995.92 “sepsi severa” se associata disfunzione acuta d’organo (utilizzando anche un codice aggiuntivo per specificare il tipo di disfunzione d’organo, es. cod. 348.31 “encefalopatia”)
oppure

II dia. (da processi non infettivi): cod. 995.93 “sindrome da risposta infiammatoria sistemica dovuta a processo non infettivo senza disfunzione d’organo acuta” o 995.94 “sindrome da risposta infiammatoria sistemica dovuta a processo non infettivo con disfunzione d’organo acuta” (utilizzando anche un codice aggiuntivo per specificare il tipo di disfunzione d’organo, es. cod. 348.31 “encefalopatia”).
Le suddette indicazioni coincidono anche con quanto previsto dal Manuale ICD-9-CM.
VERBALE GdL AAC 27.11.2014
Setticemia e sepsi
Setticemia, SIRS, sepsi, sepsi severa, shock settico
I termini “setticemia” e “sepsi” non sono sinonimi. A tal fine si precisa quanto segue:

Setticemia (038)
Patologia sistemica dovuta alla presenza nel sangue di microrganismi patogeni o tossine.
Le setticemie sostenute da microrganismi (es. virus o criptococco) per i quali non sono previsti codici specifici, devono essere rappresentate dal codice
038.8 Altre forme di setticemia.

SIRS, sepsi, sepsi severa (995.9)
SIRS (sindrome da risposta infiammatoria sistemica): risposta sistemica dovuta a infezione, trauma/ustione o altro danno (es. neoplasia o pancreatite), caratterizzata da febbre, tachicardia, tachipnea e leucocitosi.
Sepsi: SIRS dovuta a infezione.
Sepsi severa: sepsi associata a insufficienza acuta d’organo.
Codificare prima la patologia di base, es. infezione (038.-, 112.5, etc.) o trauma, seguita dalla sottocategoria 995.9-.
La codifica della sepsi severa richiede l’uso di codici aggiuntivi per descrivere l’insufficienza acuta d’organo.
Se l’insufficienza acuta d’organo non è correlata alla sepsi, non deve essere utilizzato il cod. 995.92.
Quando SIRS, sepsi o sepsi severa sono associate a infezione localizzata, es. polmonite o cellulite, questa deve essere codificata con codici aggiuntivi.

Sepsi del neonato (771.81)
Il codice 771.81, setticemia (sepsi) del neonato, deve essere accompagnato dal codice aggiuntivo 041.- per identificare il microrganismo. Non è richiesto il codice aggiuntivo di sepsi (995.91 o 995.92).

Shock settico (785.52)
Il codice 785.52 deve essere impiegato come codice aggiuntivo in caso di sepsi severa.
DGR IX 2057 28.07.2011
Maxillo Facciale, Malattia di Sjögren (710.2)
L’episodio di ricovero per indagini su tale patologia, quando associata a disturbi delle ghiandole salivari, deve essere così descritto:

Dia. Princ. cod. 527.7 Disturbi della secrezione salivare
Dia. Sec. cod. 710.2 Malattia di Sjögren
Int./Proc. cod. 26.11 se con ago-biopsia cod. 26.12 se con biopsia a cielo aperto
DGR IX 2057 28.07.2011
SIRS da processi non infettivi (995.93, 995.94)La sindrome da risposta infiammatoria sistemica (SIRS) può svilupparsi in conseguenza di alcuni processi non infettivi come traumi, tumori maligni o pancreatiti. In questi casi occorre codificare per prima la patologia di base, seguita dal cod. 995.93, in caso di SIRS senza disfunzione acuta di organo, o 995.94 se SIRS con disfunzione acuta di organo.DGR IX 2057 28.07.2011
Nefrologia, Ablazione per via percutanea di lesione o tessuto del reneL’ablazione per via percutanea di lesione o tessuto del rene è identificata dal cod. 55.33.DGR IX 2057 28.07.2011
Nefrologia, Cardionefropatia ipertensiva cronica (404)Comprende le condizioni in cui sono presenti sia la malattia cardiaca ipertensiva, sia la nefropatia ipertensiva cronica.
Il quinto carattere della categoria identifica:

0 – senza insufficienza cardiaca e con nefropatia cronica in stadio I-IV o stadio non specificato;
1 – con insufficienza cardiaca e con nefropatia cronica in stadio I-IV o stadio non specificato;
2 – senza insufficienza cardiaca e con nefropatia cronica in stadio V o terminale;
3 – con insufficienza cardiaca e con nefropatia cronica in stadio V o terminale.
Nelle diagnosi secondarie codificare il tipo di insufficienza cardiaca (cod. 428.-), ove presente, e la malattia renale cronica (cod. 585.-) per identificarne lo stadio.
DGR IX 2057 28.07.2011
Trapianto di rene, complicazioniIl codice 996.81 deve essere utilizzato per le complicazioni di trapianto di rene come “failure” o rigetto. Il codice non deve essere assegnato ai casi di malattia renale cronica nel post trapianto se non è documentata una stretta relazione con il trapiantoDGR IX 2057 28.07.2011
Nefrologia, Creazione di FAV (periferica) e inserzione protesi vascolareI ricoveri per Creazione di FAV (periferica) e inserzione protesi vascolare (con o senza trattamento di dialisi renale) devono essere così codificati: cod. 39.27DGR IX 2057 28.07.2011
Nefrologia, Denervazione renale trans-catetereIn merito alle osservazioni inviate dalla Asl di Brescia circa la prestazione di ricovero di denervazione renale trans-catetere in pazienti affetti da ipertensione arteriosa resistente alla terapia, si concorda di accogliere l’indicazione circa l’effettuazione della procedura nell’ambito di ricoveri di 0/1 giorno (ricomprendendo i necessari accertamenti strumentali preliminari nella routine di pre-ricovero) e si definisce che la codifica è la seguente:
- diagnosi principale: “ipertensione essenziale” (cod. 401.9);
- procedura principale: “simpatectomia periarteriosa” (cod. 05.25);
- procedura altra: “arteriografia renale” (cod 88.45);
- DRG: 120 “Altri interventi sull’apparato circolatorio”.
VERBALE GdL AAC 09.11.2011
Nefrologia, Inserzione catetere venosoI ricoveri per Inserzione catetere venoso (con o senza trattamento di dialisi renale) devono essere così codificati: cod. 38.95DGR IX 2057 28.07.2011
Nefrologia, Inserzione dispositivo per accesso vascolare totalmente impiantabileI ricoveri per Inserzione dispositivo per accesso vascolare totalmente impiantabile (con o senza trattamento di dialisi renale) devono essere così codificati: cod. 86.07DGR IX 2057 28.07.2011
Nefrologia, Malattia renale cronica (585)
- La malattia renale cronica viene classificata sulla base dello stadio di gravità (stadi I-V). Gli stadi da II a IV corrispondono, rispettivamente, a malattia renale cronica di grado lieve, moderato e severo.
Il codice 585.6 identifica la malattia in stadio terminale.

- I pazienti sottoposti a trapianto di rene potrebbero ancora manifestare qualche grado di disfunzione renale, perché il rene trapiantato potrebbe non aver ancora pienamente ripristinato la funzionalità renale. La sola presenza di malattia renale cronica non costituisce quindi una complicazione del trapianto.
In questi casi occorre codificare con il cod. 585.-, seguito dal cod. V42.0 che identifica lo status di trapianto renale.

- In merito all’utilizzo dei codici ICD-9-CM 584.- Insufficienza renale acuta e 585 Insufficienza renale cronica tra le diagnosi secondarie, si ricordano le disposizioni introdotte con le Regole per l’esercizio 2011, DGR n. IX/937/2010 (“le attività di emodialisi effettuate nel corso del ricovero (…), a decorrere dai pazienti dimessi dal 1º gennaio 2011, (…) quando effettuate nel corso di ricoveri ordinari (acuti e riabilitativi) con degenza maggiore di 4 giorni, possano essere rendicontate, (…) con il debito informativo delle prestazioni ambulatoriali di cui alla circolare 28 SAN utilizzando il codice 39.95.A”) e si ribadisce quanto segue:
- la condizione di insufficienza renale non sempre prolunga la degenza in modo significativo;
- la condizione di insufficienza renale va segnalata quando comporta delle modifiche significative del quadro clinico nel suo complesso incidendo sul decorso del ricovero con un impatto ben maggiore di quello che possono avere le sole prestazioni aggiuntive di emodialisi.
DGR IX 2057 28.07.2011
Nefrologia, Nefropatia ipertensiva cronica (403)Descrive le situazioni cliniche in cui sono presenti sia ipertensione che nefropatia cronica (condizioni classificabili alle categorie 585-587). L’ICD-9-CM presuppone una relazione causa/effetto tra loro e classifica la malattia renale cronica con ipertensione come nefropatia ipertensiva cronica.

Il quinto carattere della categoria raggruppa in due classi gli stadi della malattia renale:
0 – stadi I-IV o stadio non specificato;
1 – stadio V o terminale.
Come diagnosi secondaria deve essere codificata la malattia renale cronica (cod. 585.-) per identificare lo stadio della malattia.
DGR IX 2057 28.07.2011
Nefrologia, Preparazione di vena per incannulamentoI ricoveri per Preparazione di vena per incannulamento (con o senza trattamento di dialisi renale) devono essere così codificati: cod. 38.94DGR IX 2057 28.07.2011
Nefrologia, Shunt arterovenoso con cannula intervasaleI ricoveri per Shunt arterovenoso con cannula intervasale (con o senza trattamento di dialisi renale) devono essere così codificati: cod. 39.93DGR IX 2057 28.07.2011
Nefrologia, Trattamento di pazienti in dialisi (V56)Con il codice V56.- è possibile descrivere le diverse procedure relative ai trattamenti dialitici e alla loro valutazione funzionale.DGR IX 2057 28.07.2011
Nefrologia, Trombosi arterovenosa (causata da protesi, impianti o innesti per dialisi renale)L’episodio di ricovero per trombosi arterovenosa (causata da protesi, impianti o innesti per dialisi renale) di paziente in stato di dialisi, deve essere così rappresentato:

Dia. Princ. cod. 996.73 Complicazioni da protesi, impianti e innesti per dialisi renale

Int./Proc. cod. 39.42 Revisione di anastomosi artero-venoso per dialisi renale
oppure cod. 39.43 Rimozione di anastomosi artero-venoso per dialisi renale
DGR IX 2057 28.07.2011
Neurochirurgia, Angioplastica percutanea e inserzione di stent in Vasi cerebrali o precerebraliI codici da 00.61 a 00.65 identificano le procedure di angioplastica o aterectomia o inserzione di stent. Occorre sempre specificare anche il numero e il tipo di vasi trattati (codici 00.40 – 00.44) e il numero di stent inseriti (codici 00.45 – 00.48).DGR IX 2057 28.07.2011
Neurochirurgia, Impianto di Neurostimolatore IntracranicoDia. Princ. cod. 332.- Morbo di Parkinson

Int./Proc. cod. 02.93 Impianto o sostituzione di elettrodo/i del neurostimolatore intracranico
e/o cod. 86.94-86.98 Inserzione o sostituzione del generatore di impulsi del neurostimolatore
DGR IX 2057 28.07.2011
Neurochirurgia, Impianto di Neurostimolatore Urologico/VescicaleDia. Princ. cod. 788.2- Ritenzione urinaria
oppure cod. 788.3- Incontinenza urinaria
oppure cod. 788.4- Pollachiuria e poliuria
Int./Proc. cod. 03.93 Impianto o sostituzione di elettrodo/i del neuro stimolatore spinale
e/o cod. 86.94-86.98 Inserzione o sostituzione del generatore di impulsi del neurostimolatore
DGR IX 2057 28.07.2011
Neurochirurgia, Impianto di Neurostimolatore VagaleDia. Princ. cod. 345.– Epilessia e crisi ricorrenti
Int./Proc. cod. 04.92 Impianto o sostituzione di elettrodo/i del neurostimolatore di nervi periferici
e/o cod. 86.94-86.98 Inserzione o sostituzione del generatore di impulsi del neurostimolatore
DGR IX 2057 28.07.2011
Neurochirurgia, Impianto/rimozione di Neurostimolatore Spinale a scopo antalgicoIn caso di dolore da ischemia cardiaca o angina pectoris, oppure di sintomatologia algica da ischemia periferica in pazienti non più responsivi a trattamenti farmacologici o non rivascolarizzabili con metodiche endoluminali o chirurgiche oppure di dolore cronico lombare o di tipo neuropatico, codificare sempre:

Fase Test
Dia. Princ. cod. 338.– Dolore non classificato altrove
Int./Proc. cod. 03.93 Impianto o sostituzione di elettrodo/i del neuro stimolatore spinale

Impianto definitivo del solo generatore
Dia. Princ. cod. V53.02 Collocazione e sistemazione di Neuropacemaker (cervello) (sist.nervoso periferico) (midollo spinale)
Int./Proc. cod. 86.94- 86.98 Inserzione o sostituzione del generatore di impulsi del neurostimolatore

La rendicontazione delle due fasi suddette ricomprende anche l’eventuale rimozione del neurostimolatore spinale (generatore e/o elettrodo),

Dia. Princ. cod. V53.02 Collocazione e sistemazione di Neuropacemaker (cervello) (sist. nervoso periferico) (midollo spinale)
Int./Proc. cod. 03.94 Rimozione di elettrodo/i del Neurostimolatore spinale
Int./Proc. cod. 86.05 Incisione con rimozione di dispositivo dalla cute e tessuto sottocutaneo
di conseguenza la SDO riferita a tale ricovero dovrà essere contrassegnata come “non finanziabile”.
DGR IX 2057 28.07.2011
Neurochirurgia, Impianto/Rimozione neurostimolatori, chiarimentiPer quanto riguarda la corretta codifica delle procedure di impianto/rimozione di neurostimolatori per il trattamento di patologie urologiche/vescicali e dell’incontinenza fecale/stipsi, con particolare riferimento a quanto già disposto con la DGR n. IX/2057/2011 in tema di impianti di neurostimolatori, si chiarisce quanto segue:
- il concetto richiamato nella norma citata, secondo cui detti trattamenti articolati in più fasi sono ricondotti e remunerati nell’ambito di un pacchetto di assistenza, si applica a tutti i tipi di neurostimolatori impiantati (antalgici, vescicali ecc.);
- l’eventuale rimozione di dispositivo (generatore e/o elettrodo), per quanto detto, è sempre “non finanziabile”.

A titolo di esempio ed in analogia con quanto già rappresentato sulla citata DGR n. IX/2057/2011, si riporta la codifica indicata per il trattamento dell’incontinenza fecale.
VERBALE GdL AAC 10.07.2015
Neurochirurgia, Impianto/sostituzione/rimozione di NeurostimolatoreNei ricoveri per impianto di neurostimolatore occorre riportare in diagnosi principale la patologia specifica; nei ricoveri per sostituzione o rimozione del dispositivo, utilizzare come diagnosi principale il cod. V53.02 (collocazione e sistemazione di neuropacemaker).DGR IX 2057 28.07.2011
Neurochirurgia, Neurostimolatori e incontinenza fecaleIn riferimento a quanto già disposto con la DGR n. IX/2057/2011 in tema di impianti di neurostimolatori nonché a seguito di specifiche richieste in merito al trattamento dell’incontinenza fecale tramite impianto di neurostimolatore, si chiarisce quanto segue:
- il concetto richiamato nella norma citata, secondo cui detti trattamenti articolati in più fasi sono ricondotti e remunerati nell’ambito di un pacchetto di assistenza, si applica a tutti i tipi di neurostimolatori impiantati (antalgici, vescicali ecc.);
- l’eventuale rimozione di dispositivo (generatore e/o elettrodo), per quanto detto, è sempre “non finanziabile”.
A titolo di esempio ed in analogia con quanto già rappresentato sulla citata DGR n. IX/2057/2011, si riporta la codifica indicata per il trattamento dell’incontinenza fecale:

1. Impianto di neurostimolatore (fase test)
I diagnosi:
- 787.6 incontinenza fecale

procedura:
- 03.93 impianto o sostituzione di elettrodo/i del neurostimolatore spinale

2. Impianto di neurostimolatore (fase definitiva)
I diagnosi:
- V53.02 collocaz. e sistemazione di neuropacemaker (cervello) (sistema nervoso perierico) (midollo
spinale)
procedura:
- 86.94 – 86.98 inserzione o sostituzione del generatore di impulsi del neurostimolatore

3. Rimozione di neurostimolatore (generatore e/o elettrodo)*
I diagnosi:
- V53.02 collocaz. e sistemazione di neuropacemaker (cervello) (sistema nervoso perierico) (midollo spinale)
procedure:
- 03.94 rimoz. di elettrodo/i del neurostimolatore spinale
+
- 86.05 incisione con rimoz. di dispositivo dalla cute e tessuto sottocutaneo
* non finanziabile
DGR X 3993 04.08.2015
Neurochirurgia, Traumatismi cranici
- Particolare attenzione va posta al corretto utilizzo dei codici che identificano i traumatismi cranici evitandone l’uso per i casi clinici in cui i traumatismi esterni non si accompagnano a sintomi o segni di interessamento cerebrale.
- Le fratture sono classificate secondo la sede nelle categorie 800-804. Il quarto carattere del codice indica se la frattura è aperta o chiusa, se è associata a trauma intracranico ed il tipo del trauma intracranico. Fa eccezione la categoria 802 per la quale il quarto ed il quinto carattere identificano la sede della frattura.
- I traumi intracranici non associati a frattura sono classificati con le categorie 850-854; il quarto carattere del codice indica il tipo di trauma e l’eventuale associazione con una ferita aperta.
- Per le categorie 800, 801, 803, 804 e 851-854 il quinto carattere del codice indica l’eventuale perdita di coscienza, la durata di tale perdita e se vi è il ritorno al preesistente stato di coscienza:
0 – stato di coscienza non specificato;
1 – senza perdita di coscienza;
2 – con perdita di coscienza di durata <1 h;
3 – con perdita di coscienza di durata compresa tra 1 e 24 h;
4 – con perdita di coscienza di durata sup. alle 24 h e recupero dello stato di coscienza preesistente;
5 – con perdita di coscienza di durata sup. alle 24 h senza recupero dello stato di coscienza preesistente (paziente incosciente che muore prima di riacquistare la coscienza);
6 – con perdita di coscienza di durata non specificata;
9 – con stato commotivo non specificato.

- Per la categoria 850 Concussione, l’informazione relativa allo stato di coscienza è riportata con diverse modalità nella quarta cifra. Nel solo caso di breve perdita di coscienza, occorre specificarne la durata con la quinta cifra (850.1-). La sindrome post-commotiva (cod. 310.2) include una grande varietà di sintomi (mal di testa, vertigini, fatica, difficoltà di concentrazione, depressione, ansietà, apatia, palpitazioni cardiache), che talora durano poche settimane. Normalmente il codice 310.2 non viene assegnato in relazione al ricovero iniziale per il trattamento della concussione. Nei casi in cui il paziente viene trattato per sindrome post-commotiva entro 24-48 ore dall’evento traumatico, ove la concussione sia ancora presente si dovrà codificare la concussione stessa (cod. 850.-) e non la sindrome post-commotiva.
- Nei casi in cui il trauma cranico sia ulteriormente descritto come lacerazione cerebrale o contusione cerebrale (cod. 851.8-) o quando sia associato ad emorragia subdurale, subaracnoidea o ad altra emorragia intracranica o ad altra specifica condizione classificabile nelle categorie 851-854, non deve essere assegnato il codice della concussioneI traumatismi esterni o superficialidella faccia e del cuoio capelluto devono essere codificati secondo specifici codici, ad esempio quelli appartenenti alle categorie 910, 920, etc...
DGR IX 2057 28.07.2011
Neurologia, Altre e maldefinite vasculopatie cerebraliI codici di questa categoria possono essere utilizzati per individuare, tra l’altro, alcune condizioni cliniche relativamente frequenti quali la “Encefalopatia multi-infartuale” (cod. 437.1) o lo “Stato lacunare” (cod. 437.8).DGR IX 2057 28.07.2011
Neurologia, Demenze
- La demenza dovuta a malattia di Alzheimer si codifica, secondo le indicazioni riportate nel manuale, ponendo come principale la malattia di base (cod. 331.0) e come diagnosi secondaria la demenza (cod. 294.1).
- La demenza da infarti multipli (multinfartuale) si codifica, secondo le indicazioni del manuale, ponendo come diagnosi principale la demenza stessa (cod. 290.4) e utilizzando come codice aggiuntivo quello delle Altre e mal definite vasculopatie cerebrali (cod. 437.-)
DGR IX 2057 28.07.2011
Neurologia, Disturbi del sonno (327), Sindrome dell’apnea notturnaNella versione 2007 dell’ICD-9-CM, è stata introdotta la nuova categoria 327 Disturbi organici del sonno. I codici della sottocategoria 780.5- devono essere utilizzati solo per descrivere i disturbi del sonno di natura non organica (segno/sintomo).

La Sindrome dell’apnea notturna è descritta dal codice 327.23 Apnea ostruttiva nel sonno (dell’adulto) (pediatrica).
DGR IX 2057 28.07.2011
Neurologia, Dolore (338)
I codici di questa categoria possono essere utilizzati come diagnosi principale quando il trattamento del dolore sia il motivo principale/esclusivo del ricovero o nel caso in cui non sia stata individuata una diagnosi relativa alla patologia di base.
Ad es., in caso di inserzione di pompa per terapia antalgica:

Dia. Princ. cod. 338.– Dolore non classificato altrove
Procedura cod. 86.06 Inserzione di pompa di infusione totalmente impiantabile

In caso di neurostimolazione radicolare e gangliare con radiofrequenza pulsata (PFR):
Dia. Princ. cod. 338.– Dolore non classificato altrove
Procedura cod. 04.99 Altri interventi su nervi cranici e periferici
DGR IX 2057 28.07.2011
Neurologia, Encefalomiopatie mitocondriali
A seguito della valutazione dell’impatto delle indicazioni di codifica della malattia mitocondriale fornite con la DGR n. VII/2418/2000, in caso di esecuzione di specifiche procedure diagnostiche, come ad es. la biopsia muscolare, si modificano le suddette indicazioni (eccezione alla regola di codifica multipla della ICD-9-CM) come di seguito riportato:

Dia. Princ. cod. 331.7 Degenerazione cerebrale in malattie classificate altrove
Dia. Sec. cod. 277.8- Altri disordini specificati del metabolismo
Int./Proc. cod. 83.21 Biopsia dei tessuti molli
DGR IX 2057 28.07.2011
Neurologia, Epilessie (345)
I codici .4, .5 e .7 riguardano l’epilessia parziale;

i codici .0 e .1 l’epilessia generalizzata;

i codici .2 e .3 lo stato di male;

il codice .6 gli spasmi infantili;

i codici .8 e .9 identificano rispettivamente altre forme di epilessia e l’epilessia non specificata.

Per i codici 345.0, 345.1, 345.4-345.9 il quinto carattere identifica la resistenza alla terapia:
0 - senza menzione di epilessia non trattabile;
1 - con epilessia non trattabile.

Si utilizza il codice 780.39 per classificare l’episodio convulsivo isolato, al di fuori della malattia epilettica.
DGR IX 2057 28.07.2011
Neurologia, Ictus cerebrale ischemico
I codici da utilizzare sono i seguenti: 434.01, 434.11 e 434.91, ponendo attenzione all’appropriato utilizzo del codice 434.91 che va riservato ai casi in cui il medico non abbia specificato la natura trombotica o embolica dell’ictus ischemico.DGR IX 2057 28.07.2011
Neurologia, Ictus Ischemico con utilizzo di fibrinolisiIn merito alla proposta di codifica formulata dal dott. Merlino (in risposta allo specifico quesito dell’Asl di Milano 1) per i ricoveri per effettuazione di fibrinolisi in pazienti affetti da ictus ischemico, si concorda di accoglierne i contenuti e si definisce quindi la seguente codifica:
- diagnosi principale: “embolia cerebrale con infarto cerebrale” (cod. 434.01);
- diagnosi secondaria: “embolia cerebrale senza infarto cerebrale” (cod. 434.00);
- procedura principale: “iniezione/infusione di agente trombolitico” (cod. 99.10);
- procedura altra: “cateterismo arterioso” (cod. 38.91).
- DRG: 559 “Ictus ischemico acuto con uso di agenti trombolitici”.
Il suddetto schema di codifica consente di tracciare i ricoveri in questione mediante l’uso della diagnosi secondaria.
VERBALE GdL AAC 09.11.2011
Neurologia, Ischemia cerebrale transitoriaPer codificare correttamente tale diagnosi, si deve utilizzare la categoria 435 evitando l’improprio utilizzo di codici relativi ad altre condizioni cliniche (ad esempio: amnesia globale transitoria, cod. 437.7).DGR IX 2057 28.07.2011
Neurologia, Ischemia Cerebrale, documentazione clinica necessaria ai fini della codificaIn relazione ai chiarimenti richiesti circa la documentazione clinica necessaria ai fini della codifica di infarto cerebrale, il dott. Merlino suggerisce che (unitamente al criterio clinico di cui all’Allegato A alla DGR n. IX/2057/2011) sia ricercata anche la presenza della diagnostica per immagini comprovante l’avvenuto infarto cerebrale, dal momento che la suddetta tipologia di indagine, spesso falsamente negativa nelle fasi precoci dell’episodio infartuale, viene solitamente ripetuta nel corso dei suddetti ricoveri.VERBALE GdL AAC 14.12.2011
Neurologia, Malattie cerebrovascolari
Le malattie cerebrovascolari acute sono codificate con le categorie comprese tra 430 e 437; i postumi delle stesse malattie sono codificate con la categoria 438.–. Ciascun componente di una diagnosi relativa ad una malattia cerebrovascolare deve essere codificato singolarmente (codifica multipla) a meno che l’indice alfabetico o l’elenco sistematico non indichino diversamente:

ad esempio, nel caso di arteriosclerosi cerebrovascolare con emorragia subaracnoidea dovuta a rottura di un aneurisma sacculare, occorre indicare cod. 430 + cod. 437.0.

Per le categorie 433 e 434 è previsto l’utilizzo di un quinto carattere che indica la presenza di infarto cerebrale:
0 – senza menzione di infarto cerebrale;
1 – con infarto cerebrale.

La presenza di infarto cerebrale deve essere documentata in cartella e non riportata in via presuntiva (vale comunque il criterio clinico).

Il codice 436 Vasculopatie cerebrali acute mal definite, deve essere utilizzato come diagnosi principale solo nei casi in cui non vi siano ulteriori e più specifiche informazioni.
DGR IX 2057 28.07.2011
Neurologia, Trattamento antalgico del dolore radicolare neuropaticoIl dott. Beretta richiede indicazioni sulla codifica da impiegare nel trattamento antalgico del dolore radicolare neuropatico (non trattabile chirurgicamente) tramite radiofrequenza pulsata e precisa altresì che la procedura, condotta nello spazio epidurale, viene effettuata in sala operatoria e richiede 2 giorni di degenza. Lo stesso dott. Beretta propone l’utilizzo del codice di procedura 03.99 “altri interventi sul midollo spinale e sulle strutture del canale vertebrale”, determinante il DRG chirurgico 532 “Int. sul midollo spinale”.

La dott.ssa Ghioldi propone l’adozione della seguente codifica, determinante anch’essa un DRG chirurgico ma riferita alla sede specifica del trattamento (radicolare e gangliare), anche in analogia alle indicazioni di prossima emanazione sull’impianto di neurostimolatori spinali:

- I diagnosi 338.4 “sindrome da dolore cronico”;

- Procedura 04.99 – “altri interventi sui nervi cranici e periferici”;

- DRG 461 “Intervento con diagnosi di altro contatto con i servizi sanitari”. Il dott. Merlino concorda con la suddetta proposta.

La disposizione descritta sarà oggetto del III Provvedimento delle Regole d’Esercizio 2011 di prossima uscita.
VERBALE GdL AAC 30.03.2011
Oculistica, Interventi oculistici di innesto di limbus e di innesto di membrana amnioticaI codici di procedura raccomandati per descrivere il trapianto (innesto) di limbus autologo o da donatore sono: 11.61 per l’autotrapianto e 11.62 per il trapianto da altro donatore.
In presenza di un innesto di membrana amniotica a scopo trofico e ricostruttivo della superficie corneale il codice di procedura raccomandato è 11.62.
DGR IX 2057 28.07.2011
Oculistica, Papillotomia in corso di TURVIn merito alla richiesta di chiarimenti circa la correttezza della codifica della procedura di papillotomia (cod. 56.1) in corso di TURV (nel caso in cui l’intervento sia effettuato a ridosso della papilla ureterale), il dott. Merlino definisce non corretta la scelta di selezionare il codice relativo alla citata papillotomia, in quanto la stessa non è configurabile quale intervento a sé stante in corso di TURV.VERBALE GdL AAC 14.12.2011
Oncologia, Ablazione percutanea di tumori
Il trattamento di ablazione percutanea di tumori con radiofrequenza, microonde, crioterapia, alcolizzazione, laser, etc. è identificato con specifici codici:

- cod. 32.24 Ablazione percutanea di lesione o tessuto polmonare
- cod. 50.24 Ablazione percutanea di tessuto o lesione epatici
- cod. 55.33 Ablazione percutanea di tessuto o lesione renali
DGR IX 2057 28.07.2011
Oncologia, brachiterapia o terapie radiometaboliche per neoplasie maligneLa seguente modalità di codifica, pur in contrasto con le indicazioni del Manuale ICD-9-CM 2007, è raccomandata per omogeneità di classificazione rispetto ai ricoveri per radioterapia:

Dia. Princ. cod. V58.0 Radioterapia
Dia. Sec. neoplasia maligna

procedura, a seconda del trattamento effettuato:
- cod. 92.27 Impianto di elementi radioattivi
- cod. 92.28 Iniezione di radioisotopi (SOLO con microsfere con Ytrio-90 per epatocarcinoma)
- cod. 92.29 Altre procedure radioterapeutiche (compreso iniezione di altri radioisotopi)
DGR IX 2057 28.07.2011
Oncologia, Cicli di immunoterapiaDia. Princ. cod. V58.12 Immunoterapia antineoplastica

Procedura cod. 99.28 Iniezione o infusione di agenti modificatori della risposta biologica (BRM) come agenti antineoplastici
DGR IX 2057 28.07.2011
Oncologia, Embolizzazione/chemioembolizzazione di tumoreI trattamenti di embolizzazione sono identificati dalla seguente combinazione di codici (ad es. per neoplasia del fegato):
- cod. 99.29 Iniezione o infusione di altre sostanze
- cod. 38.91 Cateterismo arterioso

I trattamenti di chemioembolizzazione sono identificati dalla seguente combinazione di codici:
- cod. 99.25 Iniezione o infusione di sostanza chemioterapica per tumore
- cod. 38.91 Cateterismo arterioso
DGR IX 2057 28.07.2011
Inserzione/rimozione di “port a cath”Dia. Princ. cod. V58.81 Collocazione e sistemazione di catetere vascolare
Proc. impianto cod. 86.07 Inserzione di dispositivo di accesso vascolare totalmente impiantabile
Proc. rimozione cod. 86.05 Incisione con rimozione dispositivo da cute o tessuto sottocutaneo
DGR IX 2057 28.07.2011
Oncologia, Metodica “stop flow”
È una metodica utilizzata per l’infusione loco-regionale di chemioterapico che prevede l’incisione dell’arteria e della vena femorale e l’attivazione della circolazione extracorporea; indicare le seguenti procedure: cod. 38.08 Incisione di arterie dell’arto inferiore + 38.91 Cateterismo arterioso + 99.25 Iniezione o infusione di sostanze chemioterapiche per tumore non classificate altrove + 39.97 Altra perfusione.DGR IX 2057 28.07.2011
Radioterapia metabolica per os
Nei soli casi di ricovero per radioterapia metabolica per os (ad esempio con Iodio131), procedura considerata non invasiva, si ritiene opportuno, contrariamente a quanto indicato dall’ICD9CM 2002, adottare il codice V 58.0 “Radioterapia” come diagnosi principale, seguito dal codice della specifica condizione morbosa trattata; fra gli interventi/procedure andrà indicato il codice 92.28 “Iniezione o instillazione di radioisotopi”.DGR VIII 2645 31.05.2006
Oncologia, Terapia fotodinamica cutanea (in attività di DH)Per i soli trattamenti di carcinomi basocellulari, morbo di Bowen, con lesioni di dimensione superiore a 2 cm2 al viso o 6 cm2 al tronco ed arti, oppure di cheratosi attiniche che raggiungano un’area complessiva di 6 cm2 al viso o 18 cm2 al tronco ed arti, in considerazione del costo del farmaco foto sensibilizzante utilizzato, è consentito segnalare sulla SDO:

Dia. Princ. Cod. V58.11 Chemioterapia antineoplastica
Dia. Sec. Cod. 232.- Carcinoma in situ della cute
Procedura Cod. 86.28 Rimozione non asportativa di ferita, infezione o ustione
Procedura Cod. 99.83 Altra fototerapia
DGR IX 2057 28.07.2011
ORL, Minitracheostomia per toilette vie aeree
In merito alla proposta formulata dall’Asl di Milano 1 circa l’omissione del codice di procedura 31.1 (“tracheotomia temporanea”) utilizzato da alcune strutture per indicare la procedura di minitracheostomia finalizzata alla toilette delle vie aeree (in assenza di connessione a protesi ventilatorie), il dott. Merlino esprime parere positivo definendone l’omissione nel caso descritto.VERBALE GdL AAC 21.09.2011
Ortopedia, Altro trattamento ortopedico ulteriore (V54)L’uso di tale codice è consentito in diagnosi principale per specifiche ed appropriate esigenze di ricovero, ad esempio per la rimozione di placche o di viti; in tali casi non deve essere indicata la patologia di base.DGR IX 2057 28.07.2011
Ortopedia, ASPEN, fissazione per processi spinosiIn merito alla richiesta di confronto circa la codifica del dispositivo ASPEN, si chiarisce che lo stesso è un dispositivo di fissazione per processi spinosi, destinato alla stabilizzazione del rachide toracico, lombare e sacrale (T1-S1) e che può essere usato come complemento nella fusione intersomatica (artrodesi) o come dispositivo di fissazione autonomo, in associazione quindi o meno con altri dispositivi intervertebrali e con o senza innesto osseo. Esso trova indicazione nella chirurgia mini-invasiva del rachide, con particolare riferimento al trattamento di spondilolistesi degenerative, stenosi del canale vertebrale, gravi discopatie, instabilità e conflitti disco-radicolari ecc.. La codifica da impiegare per l’utilizzo di ASPEN deve quindi necessariamente tener conto delle fasi chirurgiche affrontate nel corso del trattamento operatorio, specificando che l’utilizzo del dispositivo ASPEN in sé, trattandosi di uno stabilizzatore interspinoso, rientra nelle indicazioni di cui alla DGR n. IX/2057/2011 nel merito del posizionamento di spaziatori interspinosi (“La procedura è descritta dal cod. 84.58 Impianto di dispositivo di decompressione del processo interspinoso”).

L’indicazione del codice di procedura di artrodesi 81.08 sarà considerata ovviamente altrettanto corretta nel caso in cui le fasi di intervento prevedano, in associazione all’utilizzo di ASPEN, anche un’artrodesi posteriore (fusione), ovvero una cruentazione delle lamine e delle basi delle apofisi spinose, con applicazione di innesto osseo autologo o di sintesi sulle superfici cruentate così come all’interno di ASPEN (serbatoio in titanio). Ai fini del giudizio di congruenza dei codici di procedura impiegati sarà dirimente quindi la lettura dei verbali operatori.
VERBALE GdL AAC 13.06.2014
Ortopedia, Cifoplastica
La procedura è identificata dal cod. 81.66.DGR IX 2057 28.07.2011
Ortopedia, Correzione del varismo femoro-tibiale secondo PudduIn merito ai chiarimenti richiesti circa la codifica per l’intervento di correzione del varismo femoro-tibiale secondo la tecnica di Puddu, si riferisce che lo stesso consiste in un osteotomia della diafisi prossimale della tibia con applicazione di un mezzo di fissaggio interno (cosiddetta placca di Puddu), il cui effetto è rappresentato dalla ricollocazione in asse dell’articolazione del ginocchio. La lamentata indisponibilità di un codice di procedura specifico per l’utilizzo di mezzi di fissaggio interno e la relativa proposta di codifica “omissiva” dello stesso, non può trovare accoglimento, stante l’esistenza del codice di procedura 81.47 “altra riparazione del ginocchio”. Lo stesso codice è previsto infatti dall’ICD-9-CM nell’ambito del paragrafo 81.4 “Altra riparazione di articolazione delle estremità inferiori”, tra le cui inclusioni figura “artroplastica delle estremità inferiori con: (…) mezzi di fissazione interna”. L’esistenza del codice “specifico” citato, unitamente alla tipologia di problema trattato nonché di risultato ottenuto (ricollocazione in asse della rima articolare del ginocchio), rende corretta l’attribuzione al DRG 503 (Interventi sul ginocchio senza diagnosi principale di infezione) determinata dall’utilizzo del codice di procedura 81.47.VERBALE GdL AAC 13.06.2014
Ortopedia, Fratture patologiche
Coerentemente alle regole generali di selezione della diagnosi principale, il codice della frattura patologica (cod. 733.1-) deve essere utilizzato in diagnosi principale solo quando il paziente è ricoverato per il trattamento della frattura patologica.
Data la natura poco specifica del codice si deve associare ad esso il codice relativo alla patologia di base (ad esempio neoplasia, osteoporosi, etc.) se conforme ai criteri di selezione delle diagnosi secondarie.
DGR IX 2057 28.07.2011
Ortopedia, Inserimento (o impianto, trapianto, innesto) di sostituto osteocondrale di articolazionePer i ricoveri che prevedono interventi di ricostruzione articolare in cui venga utilizzato un sostituto osteoarticolare biologico di ampie dimensioni utilizzare:

il codice di procedura 81.54 Sostituzione totale del ginocchio nella accezione di unicompartimentale (emiarticolare);
i codici 81.80 e 81.81 Sostituzione totale e parziale di spalla;
il codice 81.56 Sostituzione di caviglia.
DGR IX 2057 28.07.2011
Ortopedia, Interventi per ernia discale
L’utilizzo dei codici 80.51 e 80.59 è indicato esclusivamente per gli approcci chirurgici, sia classici che mini-invasivi. In caso di iniezione locale di sostanze terapeutiche, senza intervento cruento, deve essere utilizzato il cod. 80.52.DGR IX 2057 28.07.2011
Ortopedia, Interventi sulla spalla in artoscopia
Il Gruppo di Lavoro riesamina le indicazioni attuali circa la codifica degli interventi sulla spalla eseguiti in artroscopia, le quali prevedono l’indicazione del codice relativo alla via di accesso artroscopico (cod. 80.21 “artroscopia della spalla”), responsabile dell’attribuzione al DRG 232 “Artroscopia”.
Si valuta positivamente la proposta che giunge dal Gruppo di Lavoro circa la possibilità di omettere il suddetto codice, al fine di favorire l’attribuzione del ricovero al DRG 223/224 (“Intervento sulla spalla cn/senza cc”). Trattandosi però nella maggioranza dei casi di ricoveri brevi di 1 giorno, si concorda che non sia indicato neanche il codice di procedura 81.83 (“altra riparazione della
spalla”), responsabile della determinazione del DRG complicato ed utilizzato per segnalare l’esecuzione dell’acromioplastica, attribuendo sempre così i suddetti ricoveri al DRG 224.

La disposizione descritta sarà oggetto del III Provvedimento delle Regole d’Esercizio 2011 di prossima uscita e avrà decorrenza 1° gennaio 2012.
VERBALE GdL AAC 23.02.2011
Ortopedia, Intervento artroscopico di autotrapianto di cartilaginePer il ricovero in cui si effettua il prelievo di cartilagine, indicare i seguenti codici di procedura:

80.9- Altra asportazione dell’articolazione + 80.26 Artroscopia.

Per il successivo ricovero, in cui si effettua l’autotrapianto, indicare i seguenti codici di procedura:

81.4- Altra riparazione di articolazioni degli arti inferiori + 80.26 Artroscopia.
DGR IX 2057 28.07.2011
Ortopedia, Intervento di Giannini
Il dott. Merlino riferisce che è stato condotto un approfondimento sull’intervento di Giannini a seguito del quale si ritiene che l’utilizzo del codice di procedura 81.18 (artroeresi dell’articolazione sottoastragalica) sia corretto. Si deduce altresì che le modifiche su tale codice proposte da alcune Asl siano dettate dalla volontà di ricondurre il suddetto intervento ad un DRG remunerato con tariffa fissa fino ai 4 giorni di degenza (DRG 225), cionondimeno si ritiene ugualmente corretto il codice di cui sopra.
Il dott. Bellini, a questo proposito, riferisce che i suddetti interventi in talune occasioni sono eseguiti bilateralmente e che l’attribuzione al DRG 234, che viene a determinarsi con l’uso corretto del codice di procedura 81.18, riconosce il maggior impiego di risorse di queste situazioni e previene l’esecuzione opportunistica dell’intervento bilaterale in ricoveri differenti.
Il dott. Merlino concorda con quanto affermato ed invita a vigilare in tal senso.
VERBALE GdL AAC 22.06.2011
Ortopedia, Lesione della cuffia dei rotatori
Dia. Princ. cod. 727.61 Rottura traumatica completa della cuffia dei rotatori
oppure cod. 840.4 Distorsione e distrazione della cuffia dei rotatori

Int./Proc.

cod. 83.63 Riparazione della cuffia dei rotatori
cod. 80.21 Artroscopia della spalla

I codici di procedura su indicati ricomprendono anche l’eventuale riparazione articolare (es. acromionplastica), come regolarizzazione della superficie acromiale, la quale non deve essere quindi codificata.
DGR IX 2057 28.07.2011
Ortopedia, Meniscectomia (codice 80.61) e riparazione dei legamenti crociati, dal 01.01.2014A seguito di specifiche valutazioni nel merito delle prestazioni eseguite in concomitanza con procedure afferenti alla BIC, pur ribadendo il concetto di base secondo cui il criterio che guida l’attribuzione delle prestazioni al suddetto regime è l’MPR (per cui nel caso in cui vengano effettuate contestualmente più procedure di cui solo la principale – MPR – è contenuta negli elenchi della BIC, tutte le procedure chirurgiche effettuate devono essere ricondotte alla principale e quindi deve essere rendicontata una sola prestazione con il flusso di cui alla circolare 28San), si definisce quanto segue:
in relazione al maggior assorbimento di risorse riconosciuto al trattamento chirurgico di riparazione dei legamenti crociati (cod. 81.45 “altra riparazione dei legamenti crociati e cod. 81.46 “altra riparazione dei legamenti collaterali”) eseguito contestualmente alla procedura di meniscectomia (cod. 80.6 “asportazione di cartilagine semilunare del ginocchio”, da afferirsi alla BIC con cod. 80.61 “asportazione artroscopica di cartilagine semilunare del ginocchio”), si definisce di introdurre un’eccezione alla regola sopra descritta, consentendo, a partire dalle prestazioni
erogate dal 1° gennaio 2014, che il codice di procedura 80.6 (solo nel caso dell’abbinamento descritto) sia rendicontato sulla SDO in sesta posizione e che quindi le suddette prestazioni siano effettuate in regime di ricovero.
DGR X 1185 20.12.2013
Ortopedia, Osteonecrosi
In merito alla richiesta circa la corretta codifica dell’intervento per il trattamento dell’osteonecrosi del ginocchio tramite inserimento in artroscopia del sostituto osteocondrale di articolazione denominato “Hyalofast”, con particolare riferimento alla possibilità di assimilazione della suddetta procedura alla sostituzione totale di ginocchio, si riferisce quanto segue: la DGR n. IX/2057/2011 (Allegato A) prevede l’utilizzo dei codici di sostituzione articolare (81.54 ginocchio, 81.80 e 81.81 spalla e 81.56 caviglia) per gli interventi di ricostruzione articolare in cui vengano impiegati sostituti osteoarticolari biologici di ampie dimensioni. Lo Hyalofast è un biopolimero biodegradabile a base di acido ialuronico, sotto forma di spugnette ritagliabili, utilizzato in dimensioni di circa 2 x 2 cm, con tecnica chirurgica mini-invasiva, per la riparazione di lesioni condrali e osteocondrali, nell’ambito di ricoveri a degenza breve. Le caratteristiche della descritta tipologia di interventi e dei relativi ricoveri, non appaiono equiparabili né ad una protesizzazione di ginocchio né alle sostituzioni descritte nella DGR n. IX/2057/2011; l’indicazione corretta è quindi, in questo caso, all’utilizzo del codice di intervento 81.47 altra riparazione del ginocchio, con attribuzione del ricovero al DRG 503 Interventi sul ginocchio senza diagnosi principale di infezione.VERBALE GdL AAC 10.07.2015
Ortopedia, Posizionamento di spaziatore interspinosoLa procedura è descritta dal cod. 84.58 Impianto di dispositivo di decompressione del processo interspinoso, e non più dal cod. 81.08DGR IX 2057 28.07.2011
Ortopedia, regole generali
Molte delle categorie del sistema muscoloscheletrico richiedono l’utilizzo della codifica a 5 caratteri. Il quinto carattere dei codici indica la sede coinvolta:
0 – sede non specificata
1 – spalla
2 – gomito
3 – polso
4 – mano
5 – anca
6 – ginocchio
7 – ossa della caviglia e del piede
8 – altre sedi specificate
9 – sedi multiple
DGR IX 2057 28.07.2011
Ortopedia, Revisione di sostituzione di anca o di ginocchioLa revisione di protesi di anca o di ginocchio, prevede l’utilizzo di codici specifici per identificare le diverse componenti:
- per la revisione di protesi di anca;
- per la revisione di protesi del ginocchio.
Si sconsiglia l’utilizzo dei codici 81.53 e 81.55 relativi alla revisione, rispettivamente, di protesi dell’anca e del ginocchio non altrimenti specificata.
DGR IX 2057 28.07.2011
Ortopedia, rimozione di protesi ortopedica infettaIn merito alle considerazioni della Asl di Brescia sulla proposta di codifica elaborata dal dott. Della Croce per gli interventi di rimozione di protesi ortopedica infetta ed inserzione di spaziatore antibiotato (ginocchio ed anca), si concorda sulla correttezza dell’attribuzione delle suddette procedure a DRG chirurgico e con la codifica della procedura di artrotomia. Si definisce invece scorretto l’utilizzo del codice di procedura 86.22 in relazione a procedure di bonifica dell’osso, trattandosi di un codice relativo agli interventi su cute e sottocute, non utilizzabileVERBALE GdL AAC 09.11.2011
VERBALE GdL AAC 21.09.2011
Ortopedia, Sistema Kinespring
In merito ai chiarimenti richiesti circa la codifica del sistema Kinespring, si riferisce che lo stesso è un dispositivo extra-articolare ed extra-capsulare, da inserirsi in prossimità dell’articolazione del ginocchio (area del condilo femorale mediale e del piatto tibiale mediale) e che funge da ammortizzatore dell’articolazione stessa. Esso trova indicazione nella chirurgia conservativa del ginocchio, per il trattamento dell’osteoartrosi non candidabile ad intervento di sostituzione articolare con protesizzazione (soggetti giovani con artrosi lieve o moderata). Tale procedura non è quindi una sostituzione protesica di ginocchio e non può essere codificata come tale. Appare invece congruente con il tipo di procedura descritta, l’utilizzo del codice 81.47 “altra riparazione del ginocchio”.VERBALE GdL AAC 13.06.2014
Ortopedia, Tendinopatie e sindromi analoghe
Dia. Princ. cod. 726.0 Capsulite adesiva scapolo-omerale

Int./Proc.

cod. 80.41 Incisione capsula articolare, legamenti e cartilagine della spalla
cod. 80.21 Artroscopia della spalla

I codici di procedura su indicati ricomprendono anche l’eventuale riparazione articolare (es. acromionplastica), come regolarizzazione della superficie acromiale, la quale non deve essere quindi codificata.
DGR IX 2057 28.07.2011
Ortopedia, VertebroplasticaLa procedura è identificata dal cod. 81.65.DGR IX 2057 28.07.2011
Ortpedia, Lussazione recidivante della spallaDia. Princ. cod. 718.31 Lussazione recidivante della spalla

Int./Proc.

cod. 81.82 Riparazione di lussazione ricorrente della spalla

cod. 80.21 Artroscopia della spalla

I codici di procedura su indicati ricomprendono anche l’eventuale riparazione articolare (es. acromionplastica), come regolarizzazione della superficie acromiale, la quale non deve essere quindi codificata.
DGR IX 2057 28.07.2011
Pneumologia, ablazione percutanea di lesione del polmoneL’ablazione per via percutanea di lesione o tessuto del polmone è identificata dal cod. 32.24.DGR IX 2057 28.07.2011
Pneumologia, Broncopneumopatia cronico-ostruttiva (BPCO)- È codificata con i codici 491.2- Bronchite cronico-ostruttiva e 492.- Enfisema.
- La compresenza di bronchite cronica ed enfisema deve essere codificata con 491.2-;
- La compresenza di asma e BPCO con 493.2-.
- La bronchite acuta in BPCO deve essere codificata con 491.22.
- La presenza di insufficienza respiratoria acuta (518.81) o cronica (518.83) deve essere codificata, quando rigorosamente definita e documentata.
DGR IX 2057 28.07.2011
Pneumologia, Broncoscopia rigida operativa
La resezione meccanica laser assistita, in broncoscopia rigida, per stenosi tracheo-bronchiale di varia eziologia (neoplasica e non) ed effettuata alle seguenti condizioni operative:

l’attrezzatura necessaria deve comprendere set completo di broncoscopia rigida (vari diametri), ottiche con pinze coassiali, sondini per aspirazione rigidi, set di posizionamento protesi siliconiche e broncofibroscopi;
assortimento di protesi siliconiche e metalliche delle diverse misure necessarie
apparecchiatura LASER a diodi o ND-YAG, doppio aspiratore;
la metodica deve essere praticata esclusivamente in anestesia generale sotto controllo continuo di un anestesista esperto nella metodica, con l’assistenza di personale infermieristico addestrato;
la metodica si pratica in una sala endoscopica attrezzata o in una sala operatoria con monitoraggio continuo di saturazione ossiemoglobinica, traccia ECG e, possibilmente della pressione arteriosa con sonda intraarteriosa;
devono essere utilizzate o comunque disponibili apparecchiature per la ventilazione come Poncho per ventilazione a pressione negativa, Jet Ventilation, ventilatore meccanico da sala operatoria; devono inoltre essere a disposizione tubo corrugato, ambu, ossigeno per ventilazione manuale;
deve essere a disposizione carrello con tutto il necessario per la gestione delle urgenze oltre al defibrillatore;
la broncoscopia rigida operativa può essere effettuata solo in presidi ospedalieri che siano dotati di Sala di Rianimazione e di UO Chirurgiche in grado di gestire le eventuali complicanze (sanguinamenti, pneumotoraci, insufficienza respiratoria, compromissioni cardiovascolari, etc.);
ogni operatore che esegue broncoscopie operative deve effettuare almeno 10 procedure all’anno nel suo Centro;
deve essere segnalata come segue:

nel caso di interventi sui bronchi
Dia.Princ. cod. 519.1- Altre malattie della trachea e dei bronchi, non classificate altrove, oppure tumore (secondo la definizione di Diagnosi Principale) ed eventuali complicanze
Int./Proc. cod. 32.01 Asportazione o demolizione endoscopica di lesione o tessuto bronchiale
cod. 33.29 Altre procedure diagnostiche sul polmone
cod. 96.05 Altra intubazione del tratto respiratorio (per eventuale inserzione di stent)

nel caso di interventi sulla trachea
Dia.Princ. cod. 519.1- Altre malattie della trachea e dei bronchi, non classificate altrove, oppure tumore (secondo la definizione di Diagnosi Principale) ed eventuali complicanze
Int./Proc. cod. 31.5 Asportazione o demolizione locale di lesione o tessuto della trachea
cod. 96.05 Altra intubazione del tratto respiratorio (per eventuale inserzione di stent)
DGR IX 2057 28.07.2011
Pneumologia, EBUS
In riferimento alla richiesta di chiarimenti circa la corretta codifica della procedura di eco-endoscopia bronchiale denominata EBUS (Endo Bronchial Ultra Sound), si precisa quanto segue: – la sola procedura endoscopica EBUS è rappresentata (cfr. DGR n. IX/2057/2011) dal codice di procedura 33.22 broncoscopia con fibre ottiche; – l’esecuzione di biopsia di bronchi/polmoni in corso di EBUS va rappresentata solo con i codici di procedura combinati 33.24 biopsia bronchiale endoscopica o 33.27 biopsia endoscopica del polmone a seconda del tipo di biopsia effettuata, come da specifiche del Manuale ICD-9-CM.

In linea generale, si ricorda altresì che per tutte le tipologie di biopsie chiuse, qualora non si disponga di un codice combinato per descrivere sia la biopsia che l’approccio utilizzato, si osservano le seguenti regole (di cui alla DGR n. IX/2057/2011):

in caso di biopsia endoscopica, è necessario riportare sia il codice dell’endoscopia sia quello della biopsia;
in caso di biopsia effettuata mediante “brush” o mediante aspirazione, è necessario utilizzare il codice della corrispondente biopsia chiusa. Inoltre, in caso di agobiopsie eseguite (su organi diversi da quelli operati) nel corso di interventi chirurgici a cielo aperto, il codice da utilizzare è quello della corrispondente biopsia chiusa (Vedi disposizioni riportate sulla DGR n. X/3993 del 04.08.15 “Ulteriori determinazioni in ordine alla gestione del Servizio Sanitario Regionale per l’Esercizio 2015”).
VERBALE GdL AAC 10.07.2015
Pneumologia, Ecoendoscopia in corso di EBUSIn merito alla richiesta di chiarimenti sulla codifica della procedura di ecoendoscopia di bronchi/polmoni, in corso di fibrobroncoscopia (EBUS, Endo Bronchial Ultra Sound), si confermano le indicazioni di cui alla DGR n. IX/2057/2011, in riferimento quindi all’utilizzo del codice di procedura 33.22 “broncoscopia con fibre ottiche”.VERBALE GdL AAC 13.06.2014
Pneumologia, inserzione di stent tracheale
L’inserzione di stent tracheale è identificata dal cod. 96.05.DGR IX 2057 28.07.2011
Pneumologia, Insufficienza respiratoria e polmonare (518)L’insufficienza respiratoria deve essere codificata con il codice 518.8_ che comprende le forme acuta, acuta e cronica (acuta su cronica) e cronica.
Il codice 518.82 va riservato a particolari forme di insufficienza polmonare, quali ad esempio il distress respiratorio nei soggetti adulti, qualora esse non siano dovute a cause classificate altrove.
Quando la causa della insufficienza polmonare è costituita da shock, traumi o interventi chirurgici, è assegnato il codice 518.5.

Facendo propri i criteri elaborati dal gruppo AIPO-SIMeR, si forniscono le seguenti indicazioni.
Codificare la condizione di insufficienza respiratoria in diagnosi principale con il codice 518.81 secondo i seguenti criteri:
- sulla base delle alterazioni documentate mediante i parametri emogasanalitici arteriosi (PaO2, PaCO2, pH e bicarbonato);
- devono essere indicati in cartella clinica e codificati gli interventi terapeutici effettuati, con particolare attenzione all’utilizzo dei codici che segnalano le terapie ventilatorie/ossigenoterapia;
- in diagnosi secondaria dovranno essere indicate le patologie che hanno determinato l’insufficienza respiratoria e/o le patologie concomitanti.

Se non sono presenti le condizioni sopracitate, il codice 518.81 va posto in diagnosi secondaria.

I valori emogasanalitici arteriosi soglia caratterizzanti la condizione di insufficienza respiratoria, in respiro spontaneo in aria ambiente, che giustificano l’utilizzo del codice 518.81 in diagnosi principale sono:
Ipossiemia arteriosa: PaO2<60 mmHg (8kPa x 7,5) in associazione con almeno uno dei seguenti parametri indicati:
- Ipercapnia arteriosa: PaCO2>45 mmHg (6kPa x 7,5);
- Acidosi Respiratoria: pH<=7.35 (che equivale ad una [H+]>=45 nmol/l) o normale;
- Bicarbonato: HCO3- normali o elevati (> di 26 mEq).
L’ipossiemia pura isolata non è condizione sufficiente a giustificare l’utilizzo del codice 518.81 in diagnosi principale, a meno che non si protragga per almeno 48 ore e sia documentata attraverso i criteri per l’appropriato utilizzo del codice 93.96 Ossigenoterapia.

Nel caso di insufficienza respiratoria ipercapnica con pH<=7.35, cioè acidosi respiratoria scompensata, è raccomandato il monitoraggio strumentale continuo del paziente (SaO2, FC, tracciato ECG, eventuale PA non invasiva) e può rendersi necessario l’inizio di un trattamento ventilatorio meccanico.

Nella DGR in allegato vengono elencati i Criteri per l’appropriato utilizzo dei codici di riferimento per la terapia ventilatoria
DGR IX 2057 28.07.2011
Pneumologia, Trattamento di embolizzazione endovascolare delle arterie bronchialiQuando il ricovero è finalizzato al trattamento di embolizzazione endovascolare delle arterie bronchiali occorre riportare:

Dia. Princ. cod. 459.0 Emorragia, non specificata (rottura di vasi sanguigni SAI, emorragia spontanea NIA)

Int./Proc. cod. 39.79 Altra riparazione endovascolare di altri vasi
DGR IX 2057 28.07.2011
Pneumologia, Tromboectomia reolitica percutanea AngioJetIn merito alla corretta codifica della procedura di trombectomia reolitica percutanea con sistema AngioJet (trombo-aspirazione meccanica percutanea trans-catetere), per il trattamento dell’embolia polmonare a rischio elevato, in pazienti con controindicazioni al trattamento fibrinolitico o con compromissione di circolo, si riferisce quanto segue: in assenza di un codice che identifichi puntualmente la procedura meccanica descritta con approccio percutaneo, non si ritiene corretto l’impiego del codice richiesto (cod. 38.05) previsto per la trombectomia con arteriectomia; si indica invece l’utilizzo del codice 39.79 altra riparazione endovascolare di altri vasi in analogia con il codice indicato specificatamente per la trombectomia meccanica endovascolare dei vasi del distretto testa-collo (cod. 39.74).VERBALE GdL AAC 10.07.2015
Pneumologia, Ventilazione meccanica non invasivaIl dott. Signorini chiede un riconoscimento (anche tramite la scelta dei codici di procedura) delle risorse impiegate per la ventilazione meccanica non invasiva simile a quello derivante dall’utilizzo dei codici relativi alla ventilazione invasiva, in considerazione della severità delle patologie trattate e dell’impegno assistenziale richiesto.

La dott.ssa Nicolosi propone che la severità della patologia disventilatoria trattata venga più correttamente indicata tra i codici di diagnosi tramite l’indicazione del codice relativo all’insufficienza respiratoria acuta (cod. 518.81), nel caso in cui ricorrano i criteri diagnostici identificati dall’AIPO (Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri), cui si rimanda. Si concorda sulla suddetta proposta.
La disposizione descritta sarà oggetto del III Provvedimento delle Regole d’Esercizio 2011 di prossima uscita.
VERBALE GdL AAC 30.03.2011
Radiologia Interventistica, Intervento di TIPS per shunt venoso intraaddominale per via percutaneaIndicare i codici di procedura:
39.1 Anastomosi arteria cava e polmonare
+
38.93 Altro cateterismo venoso non classificato altrove
DGR IX 2057 28.07.2011
Radiologia, Termoablazione con radiofrequenzaA proposito della richiesta di confronto sulla codifica per la procedura di termoablazione con radiofrequenza di noduli tiroidei secondo tecnica “moving shot” (ricovero di 0-1 giorno), generalmente effettuata da specialisti endocrinologi o da radiologi interventisti, in assenza di un codice di procedura specifico ed in analogia con le indicazioni di cui alla DGR n. IX/2057/2011 in riferimento alle termoablazioni percutanee di lesioni polmonari, epatiche e renali, si condivide la proposta circa l’utilizzo del codice di procedura 06.98 “altri interventi sulla tiroide” con attribuzione al DRG chirurgico 290 “Interventi sulla tiroide”. Si accoglie altresì positivamente la proposta di ricomprendere all’interno del DRG 290 anche il primo follow up ecografico e color-doppler, programmato a circa 1 mese di distanza dalla procedura di termoablazione (gli altri seguiranno prevedibilmente a 3, 6 e 12 mesi).VERBALE GdL AAC 13.06.2014
Radioterapia, radioembolizzazione con microsfere veicolanti Yttrio-90, in pazienti portatori di epatocarcinoma. Requisiti strutturali ed organizzativiCon l’introduzione dell’ICD9-CM 2007 ed in considerazione delle emanande “Linee guida nazionali per la codifica delle informazioni cliniche della SDO”, i ricoveri per brachiterapia o terapie radiometaboliche per neoplasie maligne (pur in contrasto con le indicazioni del manuale, ma per omogeneità di classificazione rispetto ai ricoveri per radioterapia) dovranno essere così rappresentati:

Diagnosi Principale V58.0 Sessione di radioterapia
Diagnosi Secondaria Neoplasia maligna (codice a seconda della sede)
Procedura, a seconda del trattamento effettuato:
- 92.27 Impianto o inserzione di elementi radioattivi

- 92.28 Iniezione o instillazione di radioisotopi

- 92.29 Altre procedure radioterapeutiche

Alla luce di quanto sopra esplicitato, si ritiene che il particolare “Trattamento di radioembolizzazione con microsfere veicolanti con Yttrio-90 in pazienti portatori di epatocarcinoma”, debba essere codificato come segue:

Diagnosi Principale V58.0 Sessione di radioterapia
Diagnosi Secondaria 155.0 Tumori maligni primitivi del fegato [EPATOCARCINOMA]
Procedura 92.28 Iniezione di radioisotopi (in particolare microsfere veicolanti con Yttrio-90)
Sarà attribuito in questo caso il DRG 409 di Radioterapia con una tariffa incrementata rispetto a quella base (vedi allegato D) al fine di remunerare i costi relativi alle microsfere, alla procedura di radiologia interventistica ed alle giornate di degenza necessarie.

Questa metodica potrà essere effettuata solo alle seguenti condizioni strutturali ed organizzative:

A) Presenza di una struttura di Radiologia interventistica in sede che effettui un numero adeguato di chemio-embolizzazioni e/o embolizzazioni (TACE/TAE) epatica selettiva e/o super-selettiva per anno e che sia dotata di una tecnologia adeguata (RMN e TAC a strato sottile di 1-5 mm. associate a software adeguato per il calcolo della volumetria e per la valutazione della risposta dimensionale e tissutale in accordo con le linee guida internazionali in materia).

B) Presenza di una struttura di Medicina Nucleare in sede che:

- disponga di letti di degenza per la terapia metabolica (Decreto Legislativo 187/2000)

- disponga di un permesso per la detenzione di Y-90 inquantità adeguata a garantire almeno15 trattamenti all’anno (almeno 75.000 MBq/anno) .

- abbia comprovata esperienza di trattamenti radio-metabolici.

C) Presenza di una struttura di Fisica Sanitaria in sede con i necessari requisiti per la determinazione ed il calcolo dosimetrico dei trattamenti, nonché per la effettuazione dei controlli radioprotezionistici prima e dopo ogni procedura .

D) Presenza di una struttura clinica Medico-Chirurgica ad indirizzo epatologico con comprovata esperienza nella gestione di complicanze epato-gastro-enterologiche, con eventuale riferimento adeguato ad Unità di Terapia Intensiva.
DGR VIII 10804 15.12.2009
Riabilitazione, regole codificaIl sistema di codifica ICD-9-CM attualmente utilizzato per il ricovero riabilitativo non è calibrato per una descrizione ottimale del paziente né dei trattamenti riabilitativi.
L’attuale sistema informativo non prevede la registrazione di misure dello stato funzionale del paziente e del suo livello di autonomia.
Esso prevede una valutazione del paziente solo al momento della dimissione e non consente di misurare l’esito degli interventi riabilitativi intrinseci od adattativi attuati.
Tenendo conto della necessità di riclassificare le U.O. Riabilitative sulla base della complessità dei pazienti diventa plausibile pensare all’istituzione di una SDO Riabilitativa (SDO-R) dove vi sia la possibilità di definire il fabbisogno della persona con disabilità e sostenere l’appropriatezza del ricovero all’interno del telaio concettuale rappresentato dall’ICF.
In attesa dell’istituzione di una specifica SDO-R è importante compilare la SDO attualmente in uso con dei criteri definiti ex-ante in tutto il territorio regionale che consentano una lettura più efficace e coerente della realtà assistenziale riabilitativa.
Lo scopo della modalità di codifica SDO esposto nella DGR allegata, è quello di affiancare il Manuale ICD-9-CM nell’intento di consentire una elevata omogeneità di codifica di diagnosi e di interventi e procedure, e migliorare la qualità delle informazioni contenute nella SDO in modo da renderne più efficace l’utilizzo sia per fini clinici che amministrativi, epidemiologici e di governo clinico in ambito riabilitativo.

EVENTO INDICE
Data che indica l’inizio della patologia disabilitante (se non esiste data certa nell’anno, indicare aaaa0101).

DATA DI PRENOTAZIONE DELLA PRESTAZIONE DI RICOVERO RIABILITATIVO
Data della valutazione specialistica dalla quale si evidenzia la limitazione di attività e di partecipazione oggetto del PRI.

DIAGNOSI PRINCIPALE
La diagnosi principale deve essere descrittiva del quadro clinico che ha determinato il maggior assorbimento di risorse e coerente con il progetto riabilitativo svolto durante il ricovero. Tale diagnosi può essere costituita da un codice di postumo o di patologia o di segno o sintomo o di fattori
che influenzano lo stato di salute. Per esempio le sostituzioni articolari maggiori genereranno codici V43._.

DIAGNOSI SECONDARIE
In queste posizioni devono essere riportati i codici che evidenziano le patologie/sintomi/segni interagenti con il progetto ed il/i programma/i riabilitativo/i (le procedure chirurgiche precedenti e determinanti il ricovero riabilitativo vanno qui riportate, mentre non devono essere riportate altre condizioni aventi valenza di mero dato anamnestico). L’ordine di elencazione dovrebbe essere rapportato al livello di condizionamento e
di impatto clinico stimato sul tempo ed il livello di recupero e sul consumo di risorse complessivo (descrivono le patologie interagenti che modificano il grado di disabilità, le patologie concomitanti che interferiscono con il carico assistenziale del paziente).

PROCEDURE
Devono consentire il riconoscimento delle figure professionali specificatamente coinvolte. Vanno citate in ordine decrescente di consumo di risorse, misurato sia in termini di tempo sia in termini di costo/procedura nel corso del ricovero, cioè ad esempio il ricorso a particolari strumentazioni diagnostiche o terapeutiche.

DIMISSIONI
Codici di dimissione (nella lettera di dimissione deve essere esplicitato il percorso riabilitativo susseguente al ricovero).
DGR X 1520 20.03.2014
Senologia, Linfonodo sentinella e tipo tariffaNel caso di ricovero riconducibile ai DRG 257, 258, 259, 260 che veda, o contestuale all’intervento di mastectomia, o effettuata precedentemente in occasione di un altro episodio di ricovero in regime di day hospital od ordinario, l’esecuzione della procedura di ricerca della positività del cosiddetto “linfonodo sentinella” si ha un incremento della tariffa di 600,00 euro;
per i suddetti DRG, l’effettuazione della procedura di ricerca della positività del cosiddetto “linfonodo sentinella” dovrà essere codificata nel campo denominato “tipo tariffa” in posizione 221 – 221 del file SDO2.TXT la lettera K;
nel caso in cui non venga effettuata la procedura di ricerca della positività del cosiddetto “linfonodo sentinella” dovrà essere codificata nel campo denominato “tipo tariffa” in posizione 221 – 221 del file SDO2.TXT la lettera L;
DGR VIII 2645 31.05.2006
Senologia,Linfonodo Sentinella, Mastectomia Totale e Sub TotaleIn riferimento alle procedure di mastectomia totale e sub-totale (DRG 257, 258, 259 e 260) in cui sia stato eseguito anche l’esame del linfonodo sentinella, si ritiene opportuno ribadire che il riscontro di positività al suddetto esame del linfonodo sentinella non deve di per sé dar luogo alla selezione in diagnosi secondaria dei codici di secondarismo tumorale.

Tali codici potranno invece essere indicati nel caso in cui alla suddetta positività segua conferma istologica dopo linfoadenectomia radicale: ciò nel rispetto del principio generale secondo cui non è lecito codificare patologie oncologiche (siano esse primarie o secondarie) in assenza di oggettivazione istologica delle stesse.

A questo proposito si ricorda altresì che l’effettuazione dell’esame del linfonodo sentinella deve essere correttamente rappresentata tramite il tipo tariffa K sulla SDO relativa al trattamento chirurgico, sia che il suddetto esame sia contestuale al ricovero in questione sia che non lo sia: in quest’ultimo caso sarà opportuno ricondurre i suddetti accessi ad un unico episodio di ricovero.
Si dispone infine, come di seguito esemplificato, di rimodulare la tariffazione del Tipo Tariffa K in considerazione dell’eventuale esecuzione della linfoadenectomia radicale.
DGR X 2989 23.12.2014
Termo ablazione epatica eco o tc guidataCon i codici ICD9-CM versione 2002 oggi vigenti, le procedure di termoablazione epatica eco o tc guidata vengono codificate secondo le indicazioni di cui alla DGR VII/15324 del 28/11/2003 ed alla successiva circolare esplicativa 43SAN/2003 del 24/12/2003.

A seguito della introduzione della versione ICD9-CM 2007, tra le altre, viene introdotta, dal 1° gennaio 2010, la procedura a codice 50.24 (Ablazione percutanea di tessuto o lesioni epatiche) che viene attribuita ai DRG chirurgici 191/192.

Ne deriva che a decorrere dai dimessi dal 1° gennaio 2010 cessa, in quanto non più necessaria, la suddivisione del DRG 203 oggi vigente e le procedure di termoablazione epatica eco o tc guidata non dovranno essere più codificate con il codice 99.85, ma con il codice 50.24.
DGR VIII 10804 15.12.2009
UCC, PTCA infruttuosa
Si chiedono chiarimenti circa la possibilità di codificare la procedura di angioplastica percutanea coronarica (PTCA) nel caso in cui il tentativo di effettuazione della stessa si riveli infruttuoso (es. accesso attraverso filo guida ma impossibilità di completare la PTCA con pallone/stent o impossibilità di accesso con filo guida).

Risposta: nel caso in cui il tentativo di effettuazione di PTCA in corso di coronarografia non sia andato a buon fine NON è corretto codificare la procedura di angioplastica; si codificherà quindi solo la procedura di coronarografia, se effettuata, altrimenti verrà indicata in diagnosi principale o secondaria (secondo le indicazioni della DGR n. IX/2057/2011 e n. IX/2633/2011) la condizione di procedura non eseguita (cod. V64._). Ciò in linea generale è valido per tutte le procedure non condotte a termine per motivi clinici.
VERBALE GdL AAC 21.06.2012
Urologia, Varicocele
L’intervento tradizionale di correzione di varicocele (cod. 456.4) mediante legatura dei vasi spermatici è identificato dal codice 63.1 Asportazione di varicocele.

Tecniche innovative, eseguite mediante sclerosi per via anterograda o retrograda, sono identificate dall’uso combinato dei seguenti codici: 63.1 Asportazione di varicocele + 99.29 Iniezione o infusione di altre sostanze terapeutiche;

la via retrograda richiede, inoltre, la segnalazione del codice di procedura 88.67 Flebografia con m.d.c. di altre sedi specificate.

L’intervento rivolto alla risoluzione di varicocele pelvico (in donne), deve essere identificato dal cod. 456.5 Varici pelviche, in diagnosi principale e dal cod. 71.9 Altri interventi su apparato genitale femminile, di intervento.
DGR IX 2057 28.07.2011
Indicazioni per interventi dermatologici
Si ritiene di dare indicazioni riguardo la codifica di prestazioni di asportazione di lesioni cutanee.

Di norma tali prestazioni devono essere erogate in regime ambulatoriale utilizzando i codici

86.3.1 Asportazione o demolizione locale di lesione o tessuto cutaneo e sottocutaneo, mediante crioterapia con azoto liquido
86.3.2 Asportazione o demolizione locale di lesione o tessuto cutaneo e sottocutaneo, mediante crioterapia con neve carbonica o protossido di azoto
86.3.3 Asportazione o demolizione locale di lesione o tessuto cutaneo e sottocutaneo, mediante cauterizzazione o folgorazione
86.4 Asportazione radicale di lesione della cute. Asportazione larga di incisione della cute coinvolgente le strutture sottostanti o adiacenti
Possono di norma essere erogate in regime di day surgery nei casi in cui si tratti di

Possono di norma essere erogate in regime di day surgery nei casi in cui si tratti di

1. lesioni del distretto del capo-collo escluso area orbitale ƒ

lesioni con franca diagnosi benigna, con estensione ≥ di cm 2, ƒ
lesioni con sospetto o caratteristiche di patologia maligna, con estensione ≥ di cm 1,
2. lesione di altre sedi

ƒ lesioni con franca diagnosi benigna, con estensione ≥ di cm 5, ƒ
lesioni con sospetto o caratteristiche di patologia maligna, con estensione ≥ di cm 2,
I codici di intervento da utilizzare sono: 863 “Altra asportazione o demolizione locale di lesione o tessuto cutaneo e sottocutaneo” e 864 “Asportazione radicale di lesione della cute” Si ricorda che il codice 864 può essere utilizzato solo nei casi di asportazione e/o escissione radicale “alla fascia”; tale informazione deve emergere chiaramente da quanto riportato nella descrizione dell’intervento chirurgico conservata in cartella clinica
DGR VIII 2645 31.05.2006
DRG 146, 148, 154, 191, 193, Diagnosi complicanti e variazioni tariffarieSi precisa, in relazione ai DRG 146, 148, 154, 191, 193:

le diagnosi che si possono considerare complicanti;
a quali condizioni è corretto codificare le predette diagnosi sulla SDO al momento della dimissione dei pazienti.
DGR VIII 7612 11.07.2008
Mapping Prostatico in regime ambulatoriale e di ricoverola prestazione “mapping prostatico” deve essere codificata come “biopsia transperineale [percutanea] [agobiopsia] della prostata” utilizzando il cod. 6011 sia se erogata in regime ambulatoriale che in regime di ricovero ordinario o di day Hospital;
in considerazione dell’evoluzione delle tecniche e delle indicazioni diagnostiche che prevedono nel caso di “mapping prostatico” di effettuare contestualmente un elevato numero di biopsie – spesso superiore a 6 – comportando una maggiore complessità nella gestione dei pazienti, si ritiene opportuno per i DRG 346 e 347, solo in caso di effettuazione di “mapping prostatico” in regime di day hospital o di ricovero ordinario di 1 giorno, di modificare la tariffa, portandola a 800,00 euro;
nel caso di effettuazione della procedura di “mapping prostatico”, esposta al punto precedente, dovrà essere codificata, nel campo denominato “tipo tariffa” in posizione 221 – 221 del file SDO2.TXT, la lettera M;
i casi afferenti ai DRG 346 e 347, in caso di effettuazione di semplice biopsia della prostata e non di “mapping prostatico”, dovranno essere codificati, nel campo denominato “tipo tariffa” in posizione 221 – 221 del file SDO2.TXT con la lettera N e mantengono la tariffa di un giorno e di day hospital invariata rispetto a quella attualmente in vigore;
la prestazione “biopsia del tessuto periprostatico”, deve essere codificata utilizzando il cod. 6015 e di norma in assenza di tessuto prostatico, ovvero quando sia stata asportata la prostata in precedenza;
DGR VIII 2645 31.05.2006